Il presidente turco dichiara di non credere che l’ex presidente dell’Egitto sia morto di cause naturali.
Recep Tayyip Erdogan, mercoledì, ha affermato che Mohamed Morsi è stato “ucciso” e ha richiesto al governo egiziano di aprire un’indagine internazionale sulla sua morte.
In un discorso tenuto ad Istanbul, Erdogan ha affermato che l’ex presidente, deposto mediante un colpo di stato nel 20013, è stato lasciato morire intenzionalmente dalle autorità egiziane.
“Morsi si è dimenato sul pavimento, all’interno dell’aula del tribunale per 20 minuti e le autorità non sono intervenute per salvarlo,” ha dichiarato il presidente turco. “Morsi è stato ucciso, non è morto per cause naturali.”
Il presidente turco aveva stretto forti legami con Morsi, primo presidente civile egiziano eletto democraticamente e noto membro dei Fratelli Musulmani ma le relazioni tra Ankara e Il Cairo sono peggiorate con il colpo di Stato militare che ha portato al potere il generale Abdel Fattah al-Sisi.
Erdogan ha assicurato il massimo impegno della Turchia affinché venga fatta luce sull’accaduto: “Faremo tutto ciò che è in nostro potere per far processare l’Egitto dalla giustizia internazionale”. Anche Amnesty International e Human Right Watch hanno richiesto un’indagine indipendente sulle cause della sua morte.
L’ufficio del procuratore generale egiziano ha affermato che Morsi “è stato trasportato immediatamente in ospedale”, dove i medici hanno dichiarato la sua morte, la versione sarebbe confermata anche da una fonte giudiziaria.
Il presidente Morsi è stato sepolto di giovedì alla presenza della sola famiglia stretta e giovedì stesso Erdogan ha partecipato ad una delle centinaia di preghiere per il defunto tenutasi in onore di Morsi in una moschea di Istanbul.
Il governo egiziano ha reagito con rabbia alle accuse di Erdogan, mercoledì, il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Hafez ha lanciato una richiesta alle Nazioni Unite per un’inchiesta sul “tentativo deliberato di politicizzare una morte naturale” è ha detto che condanna “nel modo più assoluto” la richiesta, fatta mercoledì, del portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Rupert Colville il quale aveva dichiarato: “Qualsiasi morte improvvisa, avvenuta in custodia, deve essere seguita da una indagine tempestiva, imparziale, accurata e trasparente, svolta da un organo indipendente per chiarire la causa della morte”.
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