Un nuovo studio rivela un calo di religiosità nel mondo arabo, in particolare in Nord Africa, il 46 per cento dei giovani tunisini si considera “non religioso”
Il mondo arabo è diventato meno religioso negli ultimi cinque anni, con il nord Africa in particolare che, secondo uno studio condotto dalla BBC Araba, vede una netta diminuzione del sentimento religioso.
L’importante studio della BBC Araba condotto nel 2018/19, che ha interessato 11 paesi arabofoni, dice che in particolare Marocco, Tunisia, Algeria e Libia hanno visto, dal 2013, un aumento di persone che si definiscono “non- religiose”, specialmente tra i giovani al di sotto dei trent’anni.
In Tunisia il 31 per cento della popolazione si definisce “non religiosa”, dato che aumenta fino al 46 per cento fra i giovani al di sotto dei trent’anni; la percentuale più alta nel nord Africa.
Nel 2013 solo il 16 per cento della popolazione in Tunisia si definiva “non religiosa”. La Libia, dal 2011 impantanata in guerra, ha assistito ad un netto decremento della religiosità. La percentuale di popolazione che si definisce “non-religiosa” (25 per cento) è più che raddoppiata dal 2014 (11 per cento). Tra i giovani fra i 18 e i 29 anni la percentuale è del 36 per cento. Fra gli altri paesi oggetto dello studio, – Libano, Egitto, Yemen, Sudan, Giordania, Iraq e i territori palestinesi-, solo lo Yemen ha visto un aumento del sentimento religioso dal 2013.
Lo studio condotto fra l’ottobre del 2018 e l’aprile del 2019, in collaborazione con l’Arab Barometer research project, ha intervistato 25.000 persone in tutta la regione e ha mostrato un’ampia gamma di posizioni relativamente a temi come la sessualità, il gender, la politica.
Sul tema dell’omosessualità – ancora un forte tabù nella regione- soltanto in un paese più di un quarto degli intervistati ha detto che è accettabile, l’Algeria (26 per cento); mentre solo il 7 per cento dei tunisini, il 6 per cento dei libanesi, il 17 per cento dei sudanesi e il 21 per cento dei marocchini l’ha definita tale.
La caduta della religiosità si combina con un netto declino nella fiducia verso i leader religiosi, – la diminuzione più accentuata è in Iraq, dove si assiste ad una discesa al 12 per cento contro un 42 per cento nel biennio 2012-13. Anche in Sudan, – che ha recentemente visto la caduta del presidente Omar al-Bashir, a lungo al potere -, vi è stata una notevole caduta di fiducia. La fiducia nei capi religiosi è passata in percentuale dal 49 per cento nel 2012-13 a solo il 24 per cento. Qualcosa di simile è avvenuto anche in Palestina, dove c’è stata una diminuzione dal 48 al 22 per cento. Lo Yemen è stato ancora una volta il solo paese che segnala un aumento: dal 36 al 38 per cento.
Ansia e depressione diffuse
Il Vicino Oriente e il Nord Africa sono stati a lungo afflitti dalla disoccupazione, specie fra i giovani, che sempre di più hanno la sensazione di non avere prospettive. Forse a causa di ciò è cresciuto sempre di più il desiderio di emigrare verso paesi con migliori prospettive.
Secondo lo studio, il numero di persone di ogni età che vuole emigrare dai paesi oggetto dello studio è cresciuto dal 25 al 33 per cento. Fra i giovani fra i 18 e i 29 anni, più della metà (52 per cento) attualmente vuol partire. Tuttavia, differentemente dagli anni precedenti, l’Europa, dove molti paesi hanno reso più stringenti i controlli ai confini e dove è in aumento il sentimento anti immigranti, ha perso un po’ della sua attrattiva.
Depressione, disoccupazione, ansia e futuro incerto sono mali comuni per coloro che rimangono. Circa una ogni tre persone nella regione ha riferito di sentirsi depresso e sempre circa un terzo ha manifestato ansia – Tunisia (dal 40 al 52 per cento) e l’Iraq (dal 43 al 49 per cento) sono stati i paesi che hanno visto il maggiore aumento di questi mali.
Anche le molestie fisiche e sessuali sono state un tema. L’Egitto è stato il paese peggiore in termini di molestie sessuali di tipo verbale con il 42 per cento che ha dichiarato di averle sperimentate; il 42 per cento delle donne egiziane hanno dichiarato di aver subito molestie fisiche.
L’Iraq è stato il solo paese dove più uomini che donne hanno dichiarato di aver subito molestie sessuali (20 per cento contro il 17 per cento).
Nessun commento