I siti internet pro PKK diffondono foto false sui social nel tentativo di manipolare l’opinione pubblica
I sostenitori del YPG/PKK hanno intensificato la campagna di diffamazione sui social contro l’operazione della Turchia nel nord della Siria pubblicando foto, video e informazioni false per incolpare Ankara di usare armi chimiche.
I siti internet del YPG/PKK pubblicano foto, scattate in luoghi e in momenti diversi, che accusano l’Esercito Turco di utilizzare bombe chimiche e al fosforo nel nord della Siria.
Giovedì il ministro della difesa turco, Hulusi Akar, ha negato che l’Esercito turco abbia nel suo arsenale armi chimiche e ha aggiunto che: “Tutti ne sono al corrente.”
Ha anche detto che YPG/PKK si stava preparando per usare armi chimiche e dare la colpa all’Esercito Turco.
Uno di questi siti ha pubblicato il certificato medico di un paziente, dicendo che i turchi hanno usato armi chimiche. In realtà la foto fu scattata nell’aprile del 2017, in seguito ad un bombardamento con armi chimiche del regime di Bashar-al-Assad.
Un altro sito ha diffuso due foto false affermando che sono state scattate nell’area delle operazioni. Una di queste è stata fatta nel marzo del 2018 durante il bombardamento del regime di Assad ad est di Guta, Siria. L’altra foto è stata scattata nel gennaio del 2009 durante il bombardamento al fosforo di Israele a Gaza, Palestina.
Certi siti pro terroristi hanno usato hashtag nelle reti social e hanno cercato di manipolare le persone diffondendo foto di esplosioni. Queste foto, in realtà, furono scattate ad Aleppo, Siria nel giugno del 2016.
Un sito ha pubblicato una foto sui social che mostra persone sofferenti per ferite causate da attacchi con ordigni chimici e col fosforo. Invece, la fotografia di un bimbo con bruciature in testa è stata scattata in una base statunitense in Afghanistan nel 2009.
Allo stesso modo, è stata pubblicata una fotografia di un uomo che è stato medicato in seguito a ferite causate da una bomba al fosforo; la foto si riferisce ad un attacco israeliano contro Gaza del gennaio.
Il PKK conduce una guerra trentennale contro la Turchia, il PKK in cui hanno perso la vita 40.000 persone, tra cui donne, bambini.
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