‘’Siamo Governati da un’oligarchia mondiale, da una megamacchina funzionale alla società della crescita globalizzata. Una macchina che dà l’impressione di essere compatta, decisa e precisa, quasi monolitica. Ma non lo è” Serge Latouche
Da diversi anni si è sviluppato il dibattito sulla post modernità, sulla cosiddetta società liquida post moderna e sulla crisi della democrazia liberale. Questa crisi che rende inquieti i sonni di molti accademici ed economisti è strettamente legata alla fine dell’idea di progresso, alla morte delle ideologie novecentesche e al cambiamento di mentalità avvenuto a partire dalla caduta del Muro di Berlino.
Una serie di motivazioni soggettive ed oggettive hanno portato a questo risultato. La globalizzazione neoliberista ha proiettato nel secolo scorso, a livello mondiale l’ideologia liberista mondialista in tutto il pianeta con tutti i suoi dogmi. Questa ideologia ha cominciato a svilupparsi anche fuori dall’Europa occidentale e dagli USA ed ha promesso a tutti eguaglianza democrazia, pace ma soprattutto benessere economico.
La cosa è andata avanti bene in una ventina di Paesi per circa trent’anni, quelli che gli americani chiamano “I Magnifici Trenta”, dal 1945 al 1975, poi il trend si è inceppato. Il trionfo del neoliberismo nei paesi anglosassoni a partire dalla fine degli Anni Settanta e poi dappertutto, ha riportato indietro le lancette dell’orologio storico a prima del keynesismo e di fatto abbiamo superato abbondantemente anche quella fase.
La supremazia dell’economia sulla politica ne è stata la prima conseguenza, bloccando qualsiasi spazio per il riformismo dopo aver distrutto qualunque possibilità di rivoluzione sociale. A livello globale a partire dal Vietnam e peggiorando il trend guerrafondaio degli Stati Uniti, abbiamo assistito a numerosissimi conflitti fuori dall’Occidente nessuno dei quali è stato vittorioso ma solo foriero di caos.
Inoltre, l’esportazione dell’ideologia occidentalista in paesi retti da sistemi tradizionali ha creato guerre infinite e prodotto corruzione e ulteriore miseria come nei casi dell’Afghanistan e dell’Iraq. I valori occidentali sono stati presentati come valori universali quando invece non è vero. Si è voluto imporre a forza al mondo un’unica lingua, l’inglese, lo stesso modo di vestire di mangiare, di pensare senza che l’Occidente a sua volta integri valori propri di altre culture dentro i suoi confini ma solo folklore.
L’opinione pubblica occidentale tutto sommato scarsamente istruita ed ideologicamente chiusa nella propria pretesa autosufficienza, reagiva con irritazione e sconcerto negando addirittura l’esistenza di altre civiltà con pari dignità rispetto alla civiltà occidentale o applaudendo gli imprenditori della paura che parlavano apertamente di Clash of Civilization per giustificare la guerra nel Vicino Oriente e la distruzione di interi popoli.
Nonostante ciò né la Russia né tantomeno i Paesi dell’Estremo Oriente già preparati alla globalizzazione dal comunismo o dall’ imperialismo giapponese, che hanno spazzato via quasi completamente la società tradizionale, hanno digerito la minestra yankee.
Il flusso enorme di persone, denaro, capitali, cucine, usanze ha prodotto ingiustizia e confusione e favorito i veri detentori del potere: le oligarchie finanziarie che hanno svuotato i Governi di ogni effettiva sovranità e potere. Senza controllo su potere e territorio la democrazia diventa una pura formalità.
Dice il filosofo Emmanuel Todt «La democrazia comunque non esiste più. È morta assieme alla globalizzazione e all’euro, ai flussi migratori incontrollati. Se io non sono padrone della moneta e del territorio, non posso esercitare i miei diritti democratici». Continua: «Non sono uno xenofobo, ho in odio il Front national, ma mi preme dire ciò che penso».
Secondo Donatella Di Cesare, professoressa di Filosofia teoretica a La Sapienza e femminista con forti tendenze anarchiche: «La democrazia è l’ultimo tabù. Nessuno osa metterlo in questione, eppure bisogna cominciare a farlo se non vogliamo la catastrofe e se desideriamo preservare le nostre libertà».
I movimenti che hanno cercato di mettere in crisi i dogmi del pensiero unico neoliberista sono sempre stato accusati di essere utopisti oppure addirittura di fascismo.
Crollato il Muro di Berlino è ora di rimettere in discussione dalle radici il sistema partendo da destra o da sinistra per le connotazioni negative che sta avendo il sistema stesso che ha trasformato la libertà in schiavitù, la verità, in menzogna, la pace in guerra infinita, l’antirazzismo in un metodo infallibile per importare schiavi a costo irrisorio, il femminismo in sistema padronale per propagandare idee che umiliano e mercificano la donna, la tutela di certe minoranze in un mezzo per distruggere l’ordine divino ed ammettere qualsiasi bestialità, mentre altre minoranze religiose o etniche sono perseguitate nel silenzio dei media e nell’indifferenza dell’opinione pubblica perché non creano profitto.
Il comunismo si è rivelato il metodo migliore per preparare il trionfo del capitalismo in quanto distruggendo la società tradizionale, lungi dall’emancipare l’essere umano è stato solo l’estremo articolarsi della piovra imperialista e, in effetti il liberismo è diventato libertarismo ed anarchia con l’ abbandono del vecchio comunismo marxista. Del resto i movimenti anarcoidi oggi di moda in America ed altrove, abbandonata la lotta di classe e la classe operaia, a favore di canne e birra rispolverano la bestialità della messa in comune delle donne e dei bambini nella futura comune anarchica come se fossero un gregge.
Donne con cento mariti e bambini con cento genitori: come essere soli al mondo. Consegnati all’ammasso come merce di infimo livello, come i nostri poveri anziani umiliati nelle case di riposo. Vogliono liberare gli istinti animali non l’essere umano ignorando che sarebbe l’anticamera della dissoluzione di qualsiasi società.
La crisi della democrazia rappresentativa è solo una piccola parte di una caduta di sistema, di un cambiamento epocale di paradigma dall’età fordista a quella post moderna. Questo passaggio ha provocato enormi squilibri nella distruzione della ricchezza che è concentrata in pochissime mani ed è prevalentemente ricchezza finanziaria immateriale, squilibri nella vita quotidiana della maggioranza che è ora dominata dalla precarietà e dal nomadismo lavorativo, un attacco al valore della dimensione spirituale della vita poiché esiste di fatto una guerra culturale contro il fatto stesso di credere, a favore del nichilismo dell’edonismo e del relativismo etico.
E poi lo stravolgimento dell’ordine naturale delle cose laddove c’era una organizzazione sociale che metteva ognuno al proprio posto adesso regna il caos ( nessuno si comporta secondo la propria età genere o posizione sociale), enorme dilatazione dei tempi dedicati a divertimento e vizio, sempre per chi se lo può’ permettere, e relativa esplosione del debito in tutte le classi sociali; ampliamento del settore di sottoproletariato e semiproletariato che vive di e nell’illegalità (spaccio di droga, gioco d’ azzardo e usura soprattutto, sottomissione della società a un rigido controllo sociale attraverso i media così che l ‘individuo si senta libero ma in realtà è ingabbiato in una serie di legami invisibili che non può’ recidere.
E gravi conseguenze nella salute personale, con esplosione delle malattie mentali e dei disturbi comportamentali, ansia e depressione con medicalizzazione estrema di tutti i comportamenti anche un minimo devianti per standardizzare anche le emozioni. Hanno creato il diritto al lusso ed al godimento fino all’estremo senza alcun limite o criterio morale con conseguente enorme mercato del sesso: prostituzione, pedofilia e pornografia anche via internet.
In definitiva è attacco distruttivo pesantissimo alla vita, alla famiglia e ai più importanti valori dell’essere umano fino ad arrivare ad entrare nell’animo umano creando così i presupposti perché l’essere umano stesso si difenda.
L’ insidiosa propaganda del post- umano può essere molto attrattiva per i giovani ma è invece molto pericolosa perché arriva fino al controllo mentale dell’individuo da parte di agenzie esterne.
Di fronte a questa macchina da guerra l’individuo si difende.
Per adesso non esistendo un’alternativa credibile al sistema l’individuo che non vive in una comunità di fede più è povero più si chiude opponendosi agli altri; la crescita della xenofobia, del bullismo e della violenza si spiega largamente con questo motivo – anche se non è detto che sia sempre così.
Alla fine il nuovo ordine mondiale vuole costruire un sistema dittatoriale senza le apparenze della dittatura ma molto più pervasivo.
Questo nuovo ordine fa tuttavia corto circuito su molti aspetti. E’ forte nella misura in cui chi dovrebbe combatterlo lo subisce. Non ha ancora conquistato tutto il globo, c’è ancora una parte dell’umanità che vuole respingerlo, chi attaccandosi confusamente ad ideologie ormai morte, chi cercando di costruire una alternativa che ancora non esiste.
Di fatto il capitalismo ha dimostrato di essere a tutt’oggi l’unico sistema economico possibile ma non carbura più e si rifugia ogni giorno di più nella guerra e nel post- colonialismo culturale perché non ha più nulla da dare all’umanità se non distruzione, guerra, morte, ingiustizia.
I suoi presunti valori universali sono sotto scacco, rivelandosi null’altro che un paravento per una spietata dominazione economica militare e culturale dell’umanità, spogliata di ogni avere per rendere ricchi i più ricchi in un accumulo senza senso e senza fine di ricchezza e potere.
Non ci sono ricette preconfezionate per uscire da questa situazione è importante prendere in considerazione il fatto che non si può recuperare tutti quei valori eterni dell’essere umano che questo sistema sta attaccando senza avere una dimensione di fede o almeno di spiritualità.
L’essere umano non si riduce alle funzioni che ha in comune col mondo animale, non è solo un produttore –consumatore di merci, ma è un essere pensante che ha sulle spalle la responsabilità del pianeta datagli da Dio. Senza Dio non c’è libertà.
L’Islam ci indica un sistema economico equo, in cui è assente l’usura, che se ben utilizzato a fini sociali è in grado di ridurre al massimo per quanto possibile ingiustizie e diseguaglianze eccessive Questo sistema economico se tolto dalle mani di chi vorrebbe creare anche il maiale halal se potesse, ridurrebbe a zero la finanza usuraia che governa il pianeta di cui noi siamo dei nemici mortali; riportare il pianeta in equilibrio è indispensabile per l’esistenza di tutti coloro che vivono sulla Terra al netto delle ‘’gretinate’’.
Anche su questo massima attenzione tanto più che il capitalismo sta cercando di riciclarsi come green con profitti enormi e qualche vantaggio per i comuni mortali.
Nell’ ambito della critica al pensiero unico c’è da smantellare le false flag sia riguardanti i conflitti sia quelle riguardanti battaglie apparentemente giuste che vengono usate a fini eticamente discutibili (questione della violenza di genere solo dalla parte dei maschi, legittime preoccupazioni rispetto alla delinquenza di qualunque provenienza spacciate per fascismo, uso dell’antifascismo per coprire una politica antipopolare ecc).
Probabilmente la democrazia diretta sarà il sistema più utilizzato in questo secolo e anche dopo. Una nuova tecnica non risolve molto se non viene messa al servizio della gente comune per nobili fini .
Siamo all’inizio di una nuova epoca storica di cui si vedono per ora solo le connotazioni negative.
Quelle positive dipenderanno dal volere dell’Altissimo ma anche dallo sforzo che ci metteremo noi, esseri umani per riportare un minimo di giustizia, pace, amore autentici su questa Terra.
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