In una classifica pubblicata dal governo britannico, otto scuole islamiche si trovano fra le prime venti migliori scuole del paese per l’anno 2019, su un totale di 6.500 istituti per l’insegnamento secondario.
I primi tre posti sono occupati da scuole musulmane. Il primo posto in classifica spetta alla Tauheedul Islam Girls’ High School, una scuola superiore per ragazze situata a Beardwood, periferia di Blackburn mentre in seconda posizione troviamo l’Eden Boys’ School, scuola maschile di Birmigham.
La classifica stilata ogni anno dal governo valuta le scuole di tutto il paese avendo come criteri i risultati scolastici e la percentuale degli allievi che proseguono negli studi. Secondo il metodo di classificazione «Progress 8» utilizzato dal governo britannico per misurare i risultati, le scuole sono giudicate, oltre che per i voti ottenuti, per i progressi realizzati dagli allievi.
La score Progress 8 è un nuovo metodo di classificazione per le scuole secondarie superiori britanniche introdotto nel 2016. Si tratta di una media punti ottenuta dall’insieme degli alunni di una scuola, che mette in evidenza fino a che punto questi alunni hanno progredito sul piano scolastico dalla fine della scuola primaria alla fine della scuola secondaria. I risultati degli allievi di una scuola sono paragonati a quelli di altre scuole che avevano ottenuto simili risultati scolastici alla fine delle elementari.
In un comunicato, il Consiglio Musulmano della Gran Bretagna (MCB) ha dichiarato che le statistiche mostrano che le scuole confessionali danno buoni risultati malgrado le percezioni negative che le accompagnano. «Dobbiamo ringraziare gli insegnanti, i genitori e, ben inteso, gli allievi di queste scuole competitive di confessione musulmana per i loro eccellenti risultati», ha dichiarato il Segretario generale del MCB Harun Khan.
Vi sono all’incirca 140 scuole islamiche nel Regno Unito.
In Francia, alcune decine di istituti privati islamici sono nel mirino del governo e in particolare del ministro dell’educazione nazionale Jean-Michel Blanquer.
Il ministero sta monitorando la situazione, abbiamo votato una legge l’anno scorso per consentirci di impedirne l’apertura e ora procediamo anche a chiusure che richiedono un certo numero di criteri giuridici” , dichiarava il ministro ad Europa 1 lo scorso 8 maggio.
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