Il Giornale ha pubblicato il 6 novembre un articolo criticando uno studio finanziato dall’UE tacciandolo di essere una Fatwa islamica scritta da due “signori, uno molto vicino ai Fratelli Musulmani, l’altro al partito del presidente turco Erdogan”.
L’articolo pubblicato nelle pagine 10 ed 11 dell’edizione in questione si lascia andare alla mistificazione: come la negazione dell’idea stessa di islamofobia, ridotta a mero termine usato dai buonisti che hanno l’obiettivo di “zittire chi critica e accusa l’islam politico”.
Questo, sostenuto da Sallusti che di Islam, diciamolo, se ne intende ben poco, non conoscendo nemmeno la differenza fra islamico e musulmano, e che è risultato molto propenso ai discorsi d’odio. Nonostante la distinzione che il Giornale ha usato (ed abusato) negli anni fra Islam ed Islamismo, e dietro cui si è parato nell’articolo in questione, tramite l’opinione di Lorenzo Vidino, i casi di articoli islamofobi che hanno attaccato tutti i musulmani (e non solo gli “islamici”) sono stati innumerevoli e la sanzione che Sallusti ricevette nel 2017 ne è un esempio lampante.
Sallusti infatti, fu sanzionato dal consiglio di disciplina territoriale della Lombardia per aver usato il titolo “Bestie islamiche” nell’edizione de Il Giornale del 3 luglio 2016, in seguito all’attentato di Dacca. In quel caso la “fatwa”, termine apparentemente usato dal direttore contro chiunque mostri l’evidenza del suo approccio discriminatorio, mise Sallusti al suo posto ed egli da parte sua utilizzò immediatamente toni apologetici affermando che non parlava di “tutti gli islamici” ma “di quelli che con la loro mente malata hanno travisato il testo sacro dei musulmani”.
E’ bene ricordare che la totalità dei dotti musulmani del pianeta ha più volte pubblicato documentazioni e firmato trattati, fatawa, quelle vere e non quelle di Sallusti, e giudizi shara’itici che hanno definito con chiarezza e fermezza il terrorismo in tutte le sue forme come peccato e come contro i valori umani e la vita, e lo hanno fatto usando la tradizione religiosa, testuale e dottrinale islamica. Queste prese di posizioni portarono molti di questi dotti musulmani a ricevere minacce di morte di vario tipo dai membri dell’ISIS/DAESH.
L’articolo di Sallusti si abbandona anche alle fallacie più basse usando attacchi ad hominem per screditare il contenuto del report. Anche prendendo in considerazione tali attacchi, forse usati da Sallusti con l’intenzione di deviare l’attenzione del lettore dai contenuti molto scomodi del report, sottolineiamo che gli standard quando si parla di autori ne Il Giornale non sono sempre dei più alti.
Standard non di certo al livello di The Economist che invece cita i due autori del report come fonte di riferimento. Il Giornale infatti ha avuto fra i suoi contributors nomi quali Mario Giordano, conduttore di Rete 4 e del programma “Fuori dal Coro” che più volte ha diffuso fake news.
Vi è anche Paolo del Debbio, conduttore del programma di Rete 4 Quinta Colonna, dove ancora una volta troviamo falsità nella forma di falsi servizi in cui alcuni indigenti membri di varie minoranze venivano pagati per seguire un copione costruito ad hoc per fomentare rabbia ed odio.
Lo scomodo report, pubblicato annualmente, riporta articoli dei giornali che si sono macchiati di discriminazione, discorsi d’odio ed islamofobia. Viene ricordato ad esempio come autori quali Giancarlo Mazzucca criticarono il Papa perché troppo aperto al dialogo e dunque “nemico del vero Cristianesimo” (P.486 del Rapporto 2018).
Quale sia questo vero Cristianesimo ovviamente traspare dall’approccio usato dal Giornale che, come sottolinea lo stesso Report citando anche testate come La Verità e Libero, hanno promosso l’idea di guerra ed invasione contro l’Islam e i musulmani, deformando la critica al terrorismo in un attacco ad una fede che sa più di inquisizione e crociata.
Idee quelle di Sallusti simili a quelle che hanno ispirato estremisti che hanno detto ingiustamente di sé di essere cristiani e che hanno perpetrato molti attacchi terroristici in Europa, in Italia pensiamo a Traini e del terrorista di Christchurch in Nuova Zelanda.
L’articolo prosegue ad intervistare Vidino che se da un lato risponde in modo fumoso ad alcune delle domande, per altre e (per ovvie ragioni visto chi lo sta intervistando) deve un po’ sbilanciarsi e dunque ecco che Vidino si improvvisa esperto di europrogettazione e ci spiega, in modo molto scarso, i criteri di valutazione dei progetti europei accusando gli auditor europei di “pigrizia”, “faciloneria bucrocratica”, e senza “obiettività e neutralità”.
Il Report ha toccato un tasto dolente e per questo Sallusti ha dovuto ricorrere ai ripari. Purtroppo, questa operazione è solo un tappo usato per arginare la falla di una nave che sta colando a picco, e quella nave è il Giornale.
Alcuni riferimenti delle prese di posizione dei dotti musulmani contro il terrorismo:
http://www.icna.org/u-s-muslim-religious-council-issues-fatwa-against-terrorism/
https://ing.org/global-condemnations-of-isis-isil/
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