Mustapha Ramid, ministro marocchino responsabile del rispetto dei diritti umani, ha lanciato una bomba sulle relazioni tra Parigi e Rabat.
“La Francia è come i talebani.”
In occasione della revisione del bilancio, il numero 2 del governo di El Othmani ha messo nello stesso calderone la Francia e i talebani afgani.
Per lui “Entrambi vogliono imporre un certo abbigliamento alle donne; e ciò costituisce una violazione delle libertà.”
Il ministro marocchino si riferisce alle leggi in cantiere in Francia per vietare alle madri musulmane di andare a prendere i figli a scuola col hijab e ad altre gravi limitazioni e discriminazioni che colpiscono attualmente le donne musulmane.
Le critiche del ministro del PGD verso la Francia non sono nuove. Infatti, i musulmani marocchini non hanno mai visto di buon occhio la Francia. Hanno sempre preferito invece interagire con gli americani tramite la piattaforma dell’International Republican Institute.
Qualche anno fa, Ramid definì come “comportamento coloniale” l’invio della polizia il 20 febbraio 2014 presso la residenza dell’ambasciatore del Regno, per presentare una convocazione inviata da un giudice parigino ad Abdellatif Hammouchi, l’allora capo del Direttorato Generale per la Sorveglianza del Territorio (DGST).
Si vedrà ora se Ramid verrà sostenuto o sconfessato dal resto del Governo. Il Marocco potrebbe in effetti anche non aspettarsi alcuna reazione da Parigi, come è era già successo per le critiche dell’ex premier marocchino Abdelilah Benkirane, o in risposta alle dichiarazioni di Hamid Chabat sulla “marocchinità” della Mauritana
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