Ci siamo passati troppe volte, noi musulmani, nella parte di quelli cattivissimi, secondo i media che hanno enfatizzato operazioni di polizia e inchieste che si sono sgonfiate poi nel silenzio generale. In quelle minacce inesistenti, addirittura inventate di sana pianta. Deliri sui social di giovanotti disturbati sono diventati nella percezione indotta dall’informazione mainstream, pericoli gravissimi e generalizzati, alimentando l’islamofobia.
Quindi non lanceremo invettive e neppure pronunceremo condanne a caldo, per un’operazione che è appena agli inizi anche se non dubitiamo della capacità e correttezza degli investigatori.
Rimane il fatto che una delle poche moschee architettonicamente caratterizzata che abbiamo in Italia, sarebbe stata considerata un obiettivo da attaccare e distruggere con la deflagrazione di una condotta del gas.
E’ la moschea che Orianna Fallaci aveva minacciato di far saltare con l’aiuto dei cavatori carrarini suoi “amici”, che da parte loro rimandarono al mittente con il dileggio verbale in cui sono specialisti.
La banda che ha tenuto in caldo la minaccia fallaciana sembra fosse composta da una dozzina di persone e non si potrà parlare stavolta di un cane sciolto isolato. Avrebbero avuto, da quel trapela, la disponibilità di armi ed esplosivi, e ci sarebbero tra loro anche tre dipendenti del MPS, la cui Fondazione con una donazione di 300 mila euro diede avvio al progetto.
Un simbolo di presenza e inserzione sul territorio senese, la moschea di Colle, voluta e promossa dal sindaco Marco Spinelli e poi sostenuta dagli amministratori locali che gli succedettero.
M’incontrai con Spinelli, su invito dalla Comunità islamica locale e mi espose la sua visione. Era quella di un vero democratico, uno che credeva nei valori della Costituzione e in quanto amministratore riteneva suo dovere metterli in atto. Ero dirigente nazionale UCOII a quel tempo e gli garantii la nostra adesione e appoggio.
Quella visione divenne una vera moschea, una delle poche nel pieno rispetto delle regole urbanistiche e della destinazione d’uso. Segno questo che nella collaborazione tra le comunità e le amministrazioni locali c’è la cifra della piena realizzazione dei diritti di culto.
I lavori iniziarono del 2005 e con la lentezza dovuta a ricorsi e ostacoli burocratici e fu infine inaugurata con una grande festa nell’ottobre 2013.
Colpirla sarebbe stato creare un vulnus gravissimo, ammesso che veramente lo si volesse fare, ma è certo che la continua demonizzazione della presenza dei musulmani in Italia e l’ostilità verso i loro luoghi di culto crea il fetido terreno su cui prospera la mala pianta del razzismo e dell’islamofobia, fino alle estreme conseguenze che abbiamo visto accadere in New Zeland, in Francia a Bayonne solo per citare gli ultim tragici eventi.
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