“Se ne scrivono di cose, dalle stelle alle stalle, signori giornalisti non rompeteci le… farfalle” (brano n°2 del disco)
Se non fosse per la presenza di Mina nel disco potremmo anche assecondare la richiesta testuale di Ivano Fossati, fosse solo per dare sfogo all’invidia nei confronti del cantautore-orso genovese per il tempo che se n’è stato a farsi attraversare dall’onda sonora della voce della Tigre di Cremona. Ma soprassediamo al vaffa della ballata voci e chitarra Farfalle che, insieme alla traccia d’apertura L’infinito di stelle con le voci accompagnate dal pianoforte, apre “delicatamente” questa attesissima produzione musicale.
L’album Mina Fossati, in vendita da oggi, sembra arrivato direttamente dallo spazio. In un’epoca in cui sono i talent show a “fare” musica le pop star che si tengono lontane dalle telecamere sembrano marziani. Ma in qualche modo questo disco ci dice che si, si può fare, anche la musica pop può ancora attingere principalmente dal bagaglio emozionale dell’essere umano per poi farsi spettacolo e intrattenimento solo in un secondo momento.
Mina scomparve un po’ bruscamente dalle scene nell’agosto del 1978, Ivano Fossati a marzo del 2012 senza tanti clamori. Lei mise fine alle apparizioni pubbliche continuando ad incidere, lui aveva dichiarato che non avrebbe fatto più neanche dischi, ed ha dovuto precisare che quello con Mina è l’eccezione che conferma la regola perché “nessun musicista sano di mente direbbe no a Mina”.
I duetti di Mina non si contano ed ogni volta è lei che upgrada il partner, anche se si tratta di Mick Hucknull dei Simply Red che scrisse per lei Someday in My Life. Fossati invece è uno che ha scritto a 4 mani con De André l’album Anime Salve (1996) per poi cantare solo in due canzoni del disco. La voce di Mina è come quella del muezzin nei paesi islamici, interrompe sempre quello che stai facendo a meno che tu non sia sordo. Fossati è uno che non ha mai voluto inserire La mia banda suona il Rock nelle raccolte e nei suoi dischi live.
Massimiliano Pani, figlio e produttore di Mina, ha detto che “in questo momento non c’è nulla del genere in giro, può piacere o non piacere, ma è un disco di riferimento per chi vuole fare musica” . La traccia conclusiva, tra le più dinamiche, si intitola infatti Niente meglio di noi due, sa un po’ di autocelebrazione ma ci sta.
L’uscita dell’album è stata anticipata dal video di Tex – Mex un brano latin-rock credibilmente sensuale (nonostante abbiano 147 anni in due) che è proprio a metà del disco ed apre la seconda parte più rock. Ma il brano che tutti ascolteremo di più probabilmente sarà Luna Diamante perché è inserito nella colonna sonora del film La Dea Fortunata di Ozpetek in uscita tra qualche settimana, ma anche perché è il brano dove Mina sfodera alcuni dei suoi giochi di prestigio interpretativo.
La Guerra Fredda è una canzone in tema con i 30 anni dalla Caduta del Muro di Berlino ma con una metafora che gioca sul dialogo tra una lei ed un lui che inevitabilmente è sempre un po’ una guerra, quantomeno fredda, e che si risolve solo con la speranza e il perdono.
Fossati ha dichiarato che “Questo disco lo dovevamo fare molti anni fa, nel 1997. Stavamo per farlo, poi qualcosa non andò per il verso giusto” . A voler essere maligni, quello che andò storto è che nel 1998 è uscito il disco Mina Celentano e quindi potrebbe essere stata necessaria una distanza di 20 anni tra i due galli nel pollaio di Lugano.
Il dialogo tra i due si intreccia lungo tutto il disco ma inizia un po’ con i brani tre e quattro, Ladro e Come volano le nuvole, con lei che canta “Ladro, sei un ladro, hai rubato più di quello che hai dato”, e lui che replica “E’ una brava ragazza, se notate lo sguardo che ha, è una brava ragazza vi dico”.
Nella seconda parte del disco ci sono i brani più movimentati, come Amore della Domenica e L’Uomo Perfetto. Fa eccezione di Meraviglioso è tutto qui che è la canzone dove Fossati è riuscito a scrivere una canzone “di” Mina.
Tutto il disco è stato composto, testi e musiche, dal cantautore genovese, che oltre a duettare con Mina suona anche la chitarra. La tematica predominante è quella del presente ed è raccontata ovviamente mediante l’amore. Gli arrangiamenti sono di Massimiliano Pani, ad eccezione che per gli archi, pochi ma ci sono, che sono arrangiati da Celso Valli. Immancabile il trio Rea-Moriconi-Dorino, piano-(contrab)basso-batteria, che di recente ha realizzato il progetto-tributo Tre per Una .
Tributo a Mina ovviamente da parte dei suoi più fedelissimi, oltre che affidabili quanto versatili, musicisti.
Rispetto alla musica pop prodotta in Italia e non solo, questo disco viene da Marte.
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