Nella gara di solidarietà internazionale per aiutare il popolo albanese colpito dalla dura prova del terremoto c’è una storia di immenso valore simbolico che riaccende la speranza nell’umanità.
Vedere squadre della protezione civile serba che scavano insieme ai militari kosovari, i pompieri croati vicino ai volontari arrivati dalla Bosnia è certamente un segno che l’umanità risorge di fronte alle calamità e si stringe intorno a chi le ha subite.
È quello che succede a Durazzo a Thunanë, a Kenët sconvolte dal sisma dei giorni scorsi. Sembra quasi che una volta tanto i sentimenti di solidarietà possano travalicare le divisioni che la storia recente ha scavato tra popoli che a lungo avevano condiviso quel sogno multietnico e multi confessionale che era stata la Jugoslavia di Tito.
E insieme a questo fenomeno quasi insperato la solidarietà di quelli che possono realmente mettere mano al portafoglio e dare sollievo e speranza e alle popolazioni albanesi nel disastro.
È una gara di solidarietà a cui partecipano i grandi capitalisti albanesi, e le comunità della diaspora dall’estero e Paesi vicini e amici come l’Italia che sta dando un contributo importantissimo e molto apprezzato dagli albanesi.
Anche in questo frangente attivissima l’azione del governo turco che ha già annunciato per bocca del suo presidente la costruzione di 500 unità abitative per ridare una casa vera a quelli che l’hanno perduta.
Nessun commento