Perplessità e contrarietà alle modifiche del Mes sono pervenute anche da personaggi direttamente interessati ai possibili effetti negativi: il governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco giudica i benefici modesti ma i rischi di una perversa spirale di aspettative auto avveranti enormi, il presidente dell’ABI (associazione bancaria italiana) lancia un attacco contro il governo, afferma “Se la riforma del Mes dovesse passare così com’è non compreremo più i titoli di Stato”, ma il Ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha ammonito i parlamentari che mostravano contrarietà al Mes, affermando che il trattato è insindacabile. Alberto Bagnai e Claudio Borghi presidenti delle rispettive commissioni di bilancio della Camera e del Senato hanno sollevato la questione, denunciando alla Camera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per alto tradimento verso le istituzioni.
Il meccanismo europeo di stabilità, detto anche fondo salva stati, è un trattato internazionale che raggruppa 19 paesi aderenti alla moneta unica, l’Italia è il terzo contribuente, dopo Germania e Francia. Il Mes fu approvato il 23 Marzo del 2011, ed ha la finalità di “aiutare” paesi che non possono più finanziarsi attingendo al mercato.
Oggi in Italia si discute della possibilità di ratificare la nuova versione, già partorita dall’eurogruppo all’eurosummit dello scorso 21 Giugno.
Le modifiche prevedono misure stringenti soprattutto a danno dell’Italia, l’analisi di sostenibilità del debito finora era della sola commissione Ue mentre, con l’eventuale modifica, collaborerà anche il Mes, anzi avrà una funzione maggiore rispetto alla commissione, se Commissione e Mes non concordassero sulla sostenibilità del debito, prevarrebbe quest’ultima, pilotando un default ordinato che obbligherebbe lo Stato beneficiario dei fondi del Mes a ristrutturare il debito.
Ciò significa far perdere ai suoi creditori, banche, fondi d’investimento, assicurazioni, famiglie di quel determinato paese, buona parte del valore dei titoli di stato che hanno acquisito. Tutto questo, per l’Italia comporterebbe un pericolo sistemico, in quanto, le assicurazioni vita, i capitali investiti delle famiglie, le banche hanno come sottostante di garanzia i titoli di Stato italiani.
Inoltre, l’introduzione per i titoli di Stato del fattore di rischio (le clausole di azione collettive) rappresenta di per sé una minaccia sia per lo Stato che per detentori, per il semplice fatto che metterebbe in dubbio la garanzia del titolo.
Perplessità e contrarietà alle modifiche del Mes non sono pervenute soltanto da sovranisti o pseudo-sovranisti ma anche da personaggi direttamente interessati ai possibili effetti 3negativi. Il governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco giudica i benefici modesti ma i rischi di una perversa spirale di aspettative auto avveranti enormi, Visco prosegue dicendo che ridurre l’esposizione al rischio del debito sovrano delle banche è mero palliativo, in quanto, trasferisce il rischio da un soggetto all’altro ma non lo elimina.
Mentre il presidente 4dell’ABI (associazione bancaria italiana) lancia un attacco contro il governo, afferma “Se la riforma del Mes dovesse passare così com’è non compreremo più i titoli di Stato”, ciò per l’eventualità che venga inserito nel Mes il fattore di rischio per i titoli di Stato, normalmente, invece, il debito sovrano è sprovvisto per natura del fattore di rischio.
Lo scorso 27 Novembre all’audizione alle commissioni riunite finanze e politiche Ue alla camera, il Ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha ammonito i parlamentari che mostravano contrarietà al Mes, affermando che il trattato è insindacabile e nell’eventualità l’Italia mettesse il veto perderebbe credibilità in Europa, stessi commenti sono sopraggiunti da molti big del partito democratico tra cui Graziano Delrio e il ministro della cultura Franceschini.
Alcuni esponenti dell’ala antiliberista della Lega, tra i quali figurano Alberto Bagnai e Claudio Borghi presidenti delle rispettive commissioni di bilancio della Camera e del Senato hanno sollevato la questione, denunciando alla Camera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per alto tradimento verso le istituzioni, per non aver tenuto fede 7alla risoluzione n°6-00076 del parlamento del 19/06/2019, che obbligava il Premier a non approvare nessun accordo all’eurosummit fuori dall’indirizzo dato dalla risoluzione. Le opposizioni e una parte della maggioranza del Governo (movimento 5 stelle) hanno invitato il presidente del consiglio a riferire alle Camere le sue posizioni sul Mes.
Molti economisti e giuristi come l’ex vicepresidente della Corte Costituzionale Paolo 8Maddalena hanno sollevato l’incostituzionalità del meccanismo Europeo di stabilità per la sua 9natura privata e fuori dal perimetro istituzionale Europeo.
Per alcuni economisti la sua inefficacia è dovuta al suo potenziale di capitale limitato (700 miliardi), inoltre, non può fungere da prestatore di ultima istanza, come la banca centrale Europea che può erogare liquidità illimitata, come già dimostrato in passato con le operazioni definitive monetarie Outright 10monetary transactions, annunciate dal consiglio direttivo della BCE il 02/08/2012 e che prevede acquisti di titoli di stato in modo illimitato in cambio di riforme strutturali ai paesi interessati.
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