Hatice Cengiz moglie del giornalista saudita Jamal Khashoggi, assassinato barbaramente all’interno del consolato saudita ad Istanbul ha parlato dell’uccisione del marito e delle mancate reazioni internazionali ai microfoni di Radio 3 intervistata da Laura Silvia Battaglia.
La donna che il 2 ottobre del 2018 accompagnò il giornalista del Washington Post al consolato saudita ricorda così quel giorno:“era il giorno in cui speravo di concludere il percorso del mio matrimonio. È diventato una tragedia” e ancora “Lui aveva paura ma non era la prima volta, era già andato e non era successo niente, anzi era stato trattato molto bene e quindi era andato serenamente”
Interrogata sui rapporti con la Fratellanza musulmana del marito Hatice Cengiz ha detto: “Lui non aveva connessioni con quella parte politica, il suo interesse era solo giornalistico e sosteneva la richiesta di democrazia.”
In un altra occasione Khashoggi aveva dichiarato al riguardo: “Sì, mi sono unito all’organizzazione dei Fratelli Musulmani quando ero all’università e non ero solo, alcuni degli attuali ministri e deputati lo hanno fatto, ma in seguito ognuno di noi ha sviluppato le proprie tendenze e opinioni politiche“, ma è notorio che negli ultimi anni non facesse parte del movimento, era invece un sostenitore dell’idea che fosse impossibile riformare in senso democratico il mondo arabo senza riconoscere diritto di partecipazione all’Islam politico.
La Cengiz ha denunciato le mancate reazioni occidentali all’omicidio del marito: “Non c’è stata nessuna reazione ufficiale e questo mi ha spezzato il cuore. Ritengo che sia una grave incongruenza farsi paladini della libertà d’espressione e dei diritti umani e non fare nulla di concreto quando questi vengono conculcati.”
In un’altra intevista rilasciata al Corriere la moglie di Khashoggi ha detto “Tra i Paesi europei che ho visitato l’Italia non ha mostrato grande appoggio per la mia causa. Perché questo silenzio? Non mi aspetto che boicottiate l’Arabia Saudita, è naturale che i leader mondiali proteggano i loro interessi economici, ma devono dire qualcosa sull’assassinio di Jamal Khashoggi. Se il prossimo novembre andranno al G20 a Riad e non sollevano la questione, legittimeranno le azioni del Regno”
Domani Hatice Cengiz sarà ascoltata al Senato su invito di “Non c’è pace senza giustizia” la Ong fondata da Emma Bonino che l’ha aiutata a portare la sua testimonianza all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e al Parlamento europeo
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