Arriva al Parlamento turco l’accordo di cooperazione militare firmato tra Turchia e Libia, Tripoli potrebbe richiedere veicoli, equipaggiamenti e armi per l’uso in operazioni militari, navali e aeree, nonché di intelligence. Intanto Haftar annuncia per l’ennesima volta la battaglia finale per conquistare Tripoli.
Si avvicina la possibilità che la Turchia presti sostegno militare al governo libico riconosciuto a livello internazionale dopo che un accordo bilaterale è stato inviato al Parlamento turco, l’accordo include disposizioni per l’invio di una “forza di reazione rapida”, se richiesto da Tripoli.
Alla fine del mese scorso, Ankara e Tripoli hanno firmato un accordo sulla sicurezza e militare e un memorandum sui confini marittimi che secondo la Grecia viola il diritto internazionale.
Mentre l’accordo marittimo è stato inviato alle Nazioni Unite per l’approvazione, l’accordo militare è stato presentato al parlamento turco.
“L’accordo entrerà in vigore dopo l’approvazione del Parlamento”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu.
Non si sa esattamente quando avrà luogo il voto in Parlamento, l’assemblea è controllata dal partito al potere l’AKP del presidente Recep Tayyip Erdogan.
Giovedì, il capo dell’Esercito nazionale libico (LNA) basato nel’Oriente della Libia ha esortato le sue forze ad avanzare verso Tripoli in quella che ha detto sarebbe stata la “battaglia finale” dell’offensiva contro il governo che è iniziata in aprile ma che ha avuto varie battute d’arresto.
Sabato, Cavusoglu ha dichiarato che la Libia “non ha ancora” chiesto il dispiegamento di truppe, un’opzione di cui Erdogan ha parlato la scorsa settimana.
L’accordo, che consentirebbe alla Turchia di sostenere la polizia e l’esercito di Tripoli, è l’ultima mossa di Ankara nel Mediterraneo orientale e ha sollevato tensioni con la Grecia e altre nazioni.
Atene, che ha espulso l’ambasciatore libico dopo il patto marittimo, ha anche condannato la nuova esplorazione turca del gas al largo della costa dell’isola di Cipro, divisa in due parti: quella greca e quella turca.
Secondo il testo dell’accordo inviato al Parlamento turcho, Tripoli potrebbe richiedere veicoli, attrezzature e armi da utilizzare nell’esercito di terra, nella marina e nelle operazioni aeree. Il patto prevede anche una nuova condivisione dell’intelligence.
Sabato, in Qatar, il ministro degli esteri turco Cavusoglu ha incontrato e discusso della cooperazione nel Mediterraneo orientale con Fayez al-Sarraj, primo ministro del governo di accordo nazionale della Libia (GNA).
Dopo che Haftar ha annunciato una battaglia “finale” e decisiva per Tripoli, intensi combattimenti, tra le sue truppe e le milizie alleate di Tripoli, sono andati avanti per 24 ore.
L’ufficio stampa del Libyan National Army di Haftar ha condiviso immagini di rinforzi in arrivo a Tripoli, tra cui truppe di terra e camion con mitragliatrici montate e di scontri nelle zone meridionali della città. Sempre secondo il LNA Le forze di Haftar hanno preso il controllo della città di al-Tawghaar, a sud di Tripoli. Ma le forze a difesa di Tripoli hanno smentito questa affermazione.
I combattimenti rischiano di far ripiombare la Libia in un periodo paragonabile in quanto a violenza al conflitto del 2011 che ha rovesciato il colonnello Muammar Gheddafi. Nel caos che seguì alla morte di Gheddafi, il paese fu diviso in due parti: una debole amministrazione sostenuta dalle Nazioni Unite a Tripoli e un governo rivale a est alleato con il LNA.
Le forze di Haftar hanno dichiarato di aver abbattuto un drone di fabbricazione turca sulla città di Ain Zara, a sud della capitale e di aver conquistato un importante campo militare dalle milizie alleate di Tripoli e che gli scontri sono proseguiti attorno al campo, quest’ultima informazione è stata confermata da entrambe le parti.
L’LNA ha anche lanciato raid aerei durante la notte contro una base aerea presso l’Air Force Academy nella città di Misurata, prendendo di mira magazzini militari che presumibilmente ospitano droni di fabbricazione turca usati dalle milizie alleate di Tripoli, ha detto il portavoce dell’LNA Ahmed al-Mesmari.
Misurata, nella Libia occidentale, è la seconda città del paese e sede di potenti milizie che si oppongono ad Haftar e sono state estremamente importanti nella difesa del governo di Tripoli.
Esperti delle Nazioni Unite hanno dichiarato in una relazione di 376 pagine al Consiglio di Sicurezza della scorsa settimana che Giordania, Turchia e Emirati Arabi Uniti stanno sostenendo le parti in guerra in Libia e hanno “sistematicamente e talvolta palesemente fornito armi senza sforzarsi di occultare questa violazione dell’embargo ONU sulle armi in Libia.
Funzionari libici e statunitensi hanno accusato la Russia di aver schierato combattenti attraverso un contractor di sicurezza privata, il gruppo Wagner, per operare su campi di battaglia libici negli ultimi mesi.
Mentre Mosca ha ripetutamente negato qualsiasi ruolo nei combattimenti in Libia, il Governo di Tripoli ha dichiarato di aver censito tra i 600 e gli 800 combattenti russi in Libia che combattono con le forze di Haftar.
“La spietatezza, le tecniche letali e la disciplina di coordinamento dei combattenti russi hanno instillato paura nelle forze anti-Haftar”, ha dichiarato Jalel Harchaoui, esperto di Libia presso l’Istituto olandese di relazioni internazionali. “Ora, Haftar e tutti gli stati stranieri che lo sostengono hanno più fiducia nella possibilità di espugnare Tripoli.”
Articolo originale di aljazeera.com
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