Dalle cubiste al Papete Beach e gli attacchi ad attiviste musulmane alla difesa dei diritti delle donne. Salvini prima deride il Papa e poi attacca a sproposito l’Islam sui diritti delle donne.
Salvini torna alla carica con une delle sue salvinate dopo essere stato criticato per il video da lui pubblicato su Tik Tok in cui ha messo in scena una parodia di Papa Francesco. In seguito allo schiaffetto con cui Bergoglio si è liberato dalla morsa di una fedele che lo aveva strattonato Salvini ha commentato dicendo che l’Islam è incompatibile con i diritti delle donne.
Tralasciando la falsa accusa generalizzante ed anti-islam marchio di fabbrica dell’industria islamofoba, l’assenza del nesso causale fra la controversia legata alla perdita di pazienza di Bergoglio e l’Islam ricorda l’umiliazione che Salvini ricevette all’indomani della chiusura del caso Cucchi.
Alle domande di un giornalista in merito all’incarcerazione delle forze dell’ordine coinvolte Salvini continuava a ripetere che “il caso Cucchi testimonia che la droga fa male” nonostante il giornalista continuasse a chiedere quale fosse il nesso fra la droga e la tortura ricevuta da Cucchi dalle forze dell’ordine. Allora la sorella di Stefano, Ilaria, minacciò di querelare Salvini.
L’errore e il pentimento: la grande lezione di Papa Francesco
Nonostante le malefatte dell’industria dell’odio anti-Islam, la posizione della fede islamica in merito alle donne è stata più che chiarita con il risultato che la realtà dei fatti si è mostrata ben lontana dai discorsi d’odio di Matteo Salvini.
Bisognerebbe chiedersi cosa sarebbe successo se quel gesto l’avesse fatto Un importante sapiente musulmano, è facile da immaginare. Sarebbe stata agli occhi di Salvini e simili la dimostrazione evidente della natura violenta dell’Islam nei confronti delle donne. Ma non importa, anche se il gesto è stato del massimo esponente del cattolicesimo che Salvini dice di professare, è sempre il giorno giusto per infamare l’Islam e i musulmani.
Il leader leghista stavolta però ha mancato l’obiettivo in modo più rovinoso del solito. Si’ perché Salvini, che con fierezza sfoggia croci a destra e a manca i diritti delle donne li ha ben chiari: Un esempio è quello della sua presenza al Papete Beach mentre affondava il muso sul seno della cubista e mentre indugiava nel consumo di alcol più smodato da Ministro dell’Interno violando i principi di onore e dignità che devono caratterizzare i rappresentati istituzionali di quel livello.
Si tratta dello stesso Salvini che non ebbe remore a paragonare Laura Boldrini ad una bambola gonfiabile esibita sul palco di un suo comizio.
E sempre lui è di recente si prese gioco di Nibras Asfa, la giovane donna musulmana, che dal palco di piazza San Giovanni, denunciava i discorsi d’odio di Salvini e compagnia. “Salvini asfalta la sardina” condivide su Facebook il leghista mentre denigra Nibras e il diritto di tutte le donne di scegliere la propria identità, il proprio abbigliamento e di partecipare al dibattito pubblico.
Caro Flores D’Arcais, Nibras non è un velo e il maschilista sei tu
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