Il primo ministro iracheno, Adel Abdul Mahdi, nel suo discorso al Parlamento ha affermato che Qassem Soleimani si trovava in Iraq per una mediazione in corso tra Iran e Arabia Saudita e che Trump aveva chiesto aiuto per stemperare le tensioni dopo l’attacco all’ambasciata USA a Baghdad.
Il primo ministro iracheno, Adel Abdul Mahdi, ha dichiarato ieri parlamento di Baghdad che quello di Soleimani è stato un “assassinio politico” e che lui avrebbe dovuto incontrare il generale iraniano lo stesso giorno per riferirgli la risposta dell’Iran a una proposta dell’Arabia Saudita per raffreddare le tensioni regionali.
L’Arabia Saudita infatti, attribuisce all’Iran l’attacco subito a settembre dalle installazioni petrolifere di Riad.
Abdul Mahdi ha detto inoltre che il presidente Trump lo ha chiamato e gli ha chiesto di mediare con l’Iran dopo che l’ambasciata americana a Baghdad era attaccata dai militanti del movimento sciita Kataib Hezbollah.
L’attacco all’ambasciata americana di martedì scorso si è dato dopo che migliaia di persone hanno partecipato ai funerali dei combattenti di Kataib Hezbollah uccisi negli attacchi aerei americani domenica scorsa, gli Stati Uniti hanno colpito in totale cinque depositi di armi controllati da Kataib Hezbollah in Iraq e Siria, uccidendo almeno 25 persone e ferendone 51.
Abdul Mahdi ha detto al parlamento iracheno che Trump lo ha ringraziato per i suoi sforzi di mediazione è si è detto profondamente deluso dal fatto che mentre il presidente americano lo ringraziava, stava pianificando il raid mortale contro Soleimani.
I sauditi affermano di essere stati colti di sorpresa dall’attentato contrto Soleimani, sembra che fossero impegnati a disinnescare un’escalation con l’Iran e che Trump abbia preso la decisione senza consultarli.
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