L’accusa è pesante e viene direttamente dalle pagine di uno dei più prestigiosi giornali israeliani, l’attivista per i diritti umani e direttore dell’ONG pacifista B’Tselem Hagai El-Ad accusa Netanyahu di sfrumentalizzare l’olocausto per brutalizzare i palestinesi.
Hagai El-Ad è un attivista israeliano per di diritti umani e direttore del Centro di Informazione per i diritti umani nei Territori Occupati accusa senza mezzi termini il premier israeliano Benjamin Netanyahu: “Non ha inventato l’idea di sfruttare l’Olocausto per guadagno politico. Eppure sta portando questa tecnica a livelli mai raggiunti, spogliando i palestinesi dei diritti umani fondamentali in nome dei sopravvissuti dell’Olocausto”.
Secondo Haaretz, il primo ministro israeliano intende sfruttare il Quinto Forum mondiale sull’Olocausto , convocato questa settimana a Gerusalemme per celebrare 75 anni dalla liberazione di Auschwitz, per invitare i leader mondiali a sostenere pubblicamente la posizione di Israele per cui il Tribunale penale internazionale dell’Aia non ha giurisdizione nei territori palestinesi occupati da Israele.
Sempre secondo Haaretz Netanyahu ha iniziato questa operazione quando il procuratore della Corte Penale Internazionale ha annunciato dopo cinque anni di esame preliminare, di essere pronta ad aprire un’indagine su potenziali crimini di guerra in Cisgiordania e Gaza.
Per tutta risposta il premier israeliano ha dichiarato che quelli della CPI sono “nuovi editti antisemiti, contro il popolo ebraico“
Secondo Hagai El-Ad: “I palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana sono un popolo privo di diritti. Per decenni, la loro esistenza è stata governata dai capricci arbitrari dei loro occupanti. Non possono votare per il governo che controlla ogni aspetto della loro vita. Non hanno esercito per difendersi. Non controllano i confini del proprio territorio, né la loro capacità di viaggiare all’estero, né nemmeno quanto tempo impiegheranno per raggiungere la città palestinese più vicina – se addirittura gli è permesso farlo“.
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