Un sorprendente cambiamento è apparso, la scorsa settimana, sul motore di ricerca Google, dopo l’ufficializzazione dell’”accordo del secolo” di Donald Trump.
Google mostra nei suoi risultati una superficie della Palestina di 6.220 km2 e una superficie di Israele di 22.154 km2. Si tratta di un fatto sorprendente, poiché la superficie reale della Palestina è di 27.000 km2, che è poi il dato utilizzato da Google prima dell’annuncio del presidente americano.
Il motore di ricerca americano avrebbe dunque anticipato avallandola una Palestina rispondente, che piaccia o meno, a questo “piano di pace” americano.
Un accordo di pace rispondente agli interessi israeliani
Donald Trump ha svelato martedì il suo controverso piano per affrontare il conflitto israelo-palestinese in presenza del suo “grande amico” Benjamin Netanyahu. Il presidente americano ha dichiarato che Gerusalemme sarà “la capitale indivisa d’Israele” e che questa è per i palestinesi “l’ultima possibilità” di diventare uno Stato.
L’iniziativa americana stabilisce la priorità degli interessi israeliani sui diritti dei palestinesi, e ignora i principi fondamentali del diritto internazionale allontanandosi dall’idea dei due stati sovrani.
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