Il dramma indigenza per i padri separati, è emergenza nazionale

Padri separati
Padri separati

È esploso socialmente il problema dei padri separati che sono oggi una categoria di nuovi poveri come i precari o i workers poor, un esercito di 4 milioni di persone di cui 900 mila indigenti di cui si sa molto poco. 

Nel boom dei divorzi e delle separazioni paga anche il genere maschile. 

L’ISTAT certifica in questi ultimi anni un vero sgretolamento dell’ istituto familiare con circa 150 mila divorzi e separazioni ogni anno. In questa situazione ci sono importanti risvolti di ordine affettivo ma anche economico ed i figli pagano un prezzo senza nessuna colpa, cosi come il coniuge che è costretto a separarsi a causa di violenze e tradimenti uomo o donna che sia.

I padri separati sono oggi una categoria di nuovi poveri. 

Il disfacimento della famiglia nel 94% dei casi porta i padri a dover provvedere al mantenimento dei figli e nel 69% a vedersi privato della casa che va alla moglie e ai figli.

Chi ha ancora i genitori o un parente cui appoggiarsi è fortunato ma, moltissimi, sono i padri che affittano un monolocale in periferia o sono costretti a vivere in una roulotte o a dormire in macchina pur lavorando. Due terzi dei padri a reddito medio e medio basso non ce la fanno a sostentarsi in questa situazione.

Anche i ricchi piangono. 

Emblematica la vicenda di Marco della Noce comico passato dal palco di Zelig a dormire in macchina per colpa di una separazione conflittuale, dell’avidità della ex moglie e di una sentenza discutibile che aveva stabilito un assegno di mantenimento sproporzionato alle sue entrate. 

Del Noce non è riuscito a versarlo e il giudice gli ha chiuso la partita IVA: è finito a dormire in automobile non potendo più lavorare. 

“Per fare un esempio – racconta Tiziana Franchi presidente dell’Associazione Padri Separati in una intervista al Sole 24 ore – – un uomo che guadagna 1.400 euro al mese può arrivare a pagarne da 400 a 700 in base al numero dei figli. Poi deve aggiungere tutte le spese per il vitto e l’alloggio. Spesso chi non ha una famiglia alle spalle rischia di ritrovarsi in auto, proprio come è successo al comico di Zelig

I giudici decidono l’importo dell’assegno in base a criteri ampiamente discrezionali e, finora, lo Stato non prevede alcun aiuto ai padri in difficoltà. Esiste una proposta di legge del Friuli per un assegno alle famiglie composte da una sola persona che andrebbe a favore di questa categoria, ma ancora non è stata approvata

Si tratta di numeri importanti anche nelle grandi città dove il costo della vita è proibitivo specialmente per gli affitti. 

A Roma sono 90 mila a Milano 50 mila e molti affollano le mense Caritas. Infatti dei 4 milioni di padri separati circa 800 mila sono quelli estremamente poveri che possono fare un pasto adeguato solo ogni due giorni e che chiedono aiuto alle strutture caritatevoli. 

A Roma ed in altri Comuni esiste una Casa del Papà che però riesce solo minimamente a rispondere alle esigenze di tutte queste persone.

Si ricordi che l’Italia è stata condannata anche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per non aver tenuto conto a dovere di entrambi i genitori in caso di separazione. 

In violazione dell’art 8 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo non ha tenuto conto dei diritti del padre in sede di visita ai figli. Strasburgo (Cedu) ha riconosciuto fondato il ricorso presentato da un padre che, nonostante tre decreti favorevoli del Tribunale per i minorenni, non riusciva a vedere il figlio. 

Il genitore screditato dall’ex coniuge davanti ai propri figli

C’è anche l’amaro capitolo dell’alienazione parentale. Pur coscienti che la donna detiene il triste primato di vittima nell’ambito della violenza coniugale, non possiamo dimenticare gli uomini che subiscono forme di violenza, diverse nella maggior parte dei casi, ma altrettanto gravi specialmente quelle affettive. Molte ex mogli distruggono la figura del padre davanti ai figli descrivendolo come un fallito perché non riesce a dargli il tenore di vita di prima della separazione. 

Ne sono dimostrazione i numeri allarmanti dei suicidi attuati in Italia da padri separati. Secondo i dati della Federazione Nazionale Bigenitorialità, “…l’uomo commette più frequentemente suicidio a causa di un disagio generato dalle separazioni e dai figli contesi, più di quanto non accada alle donne; con 102 casi su un totale di 110 (93%). […] riteniamo utile una rivalutazione del concetto di soggetto debole, usualmente applicato al genere femminile, in un’ottica che valuti la persona e non il genere o lo status”.

Quasi 200 i suicidi ogni anno di padri separati

Infatti quando la parte forte è la donna o quando non ci sono problemi economici o conflitti accesi l’affido condiviso è il miglior modo di risolvere i problemi affettivi ed anche quelli economici derivati dalla separazione o dal divorzio. Nel corso del Convegno sugli illeciti endofamiliari organizzato nel 2017 dalla associazione “Nessuno tocchi papà” e dall’avvocato Walter Buscema alla Camera dei Deputati, si è parlato di circa 200 suicidi/anno di padri separati, distrutti dal non poter vedere e mantenere i propri figli. 

Un dato molto vicino a quello dei femminicidi. Molte donne cosi come molti uomini, dopo la separazione o il divorzio iniziano un’opera di demolizione e di denigrazione della figura dell’ ex partner, fino a determinare un rifiuto del bambino di vedere il genitore. E davanti a questo fenomeno non c’è alcun intervento punitivo da parte dello Stato rivolto al genitore alienante ( uomo o donna che sia ). 

Anche quando questo non avviene, per molti essere padre oggi in Italia, significa dover lottare quasi quotidianamente per vedere riconosciuto il proprio diritto a un tempo adeguato da trascorrere con i propri figli, per poterli educare, ascoltare e crescere, e a uno spazio fisico da condividere, una casa e non parchi gioco, cinema, fast food o case dei nonni. 

Come se fossero un bancomat e non un figura fondamentale per la crescita dei figli almeno quanto la madre. 

Si è discusso tanto della partecipazione dei padri alla crescita dei figli ed infatti oggi i giovani padri si occupano spesso di accompagnare i figli a scuola o in palestra, li seguono nei compiti e dimostrano il loro affetto.  A differenza dei padri di una volta, il rapporto con i figli diventa un ulteriore trauma nel genitore al momento di una separazione quando tutto questo finisce di colpo a volte senza nessuna colpa da parte sua. Sarebbe utile aiutarli ad avere una vita normale.

 

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