L’Istituto superiore di Sanità in un articolo pubblicato sul suo sito afferma che i fumatori hanno un rischio doppio di finire in terapia intensiva in caso di contagio da Coronavirus.
Il fumo di tabacco è la prima causa del tumore del polmone; provocando i due terzi dei morti nel mondo per questa malattia, ed è anche la causa principale di BPCO, broncopneumopatia cronica ostruttiva, una malattia progressiva che compromette pesantemente la qualità di vita, con tosse e difficoltà respiratorie.
Rischio di malattia più severa tra i fumatori
L’Istituto Superiore di Sanità ci informa quindi che: “recentissimi studi relativi al Covid-19 abbiano evidenziato un rischio di malattia più severa tra i fumatori. Un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio.”
Il tasso di mortalità mostrato dai dati attuali mostra una differenza di genere importante che potrebbe spiegarsi alla luce dei dati sui rischi maggiori dei soggetti fumatori visto che soprattutto in Cina gli uomini fumano molto più delle donne.
In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni.
L’articolo continua illustrando i benefici dello smettere di fumare: “Dopo poche settimane migliorano gli scambi gassosi respiratori della circolazione, migliorano la tosse e i problemi respiratori.”
Mantenere aperti i tabaccai
L’appello dell’Istituto Superiore di Sanità constrasta però con l’atteggiamento generalizzato con cui si affronta la questione Coronavirus come se si trattasse esclusivamente di gestire la meccanica del contagio. Il virus viene sconfitto con relativa facilità da un organismo sano pertanto soprattutto di fronte alle sfide del futuro è più utile investire sul cambiamento culturale relativo alla salute piuttosto che in macchinari per la terapia intensiva.
Purtroppo però anche l’ultimo decreto emergenziale del Governo si è premurato di manterenere aperti i tabaccai dove lo Stato lucra sul fumo e sulla malattia dei suoi cittadini.
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