Prima del coronavirus, molte terribili epidemie e pandemie hanno segnato il corso della storia dell’umanità, uccidendo un gran numero di esseri umani. Se paragonato ai suoi predecessori, il COVID-19 sembrerebbe piuttosto mite, non altrettanto mortale; tuttavia, potrebbe presto essere classificato pandemico se continuerà nella sua rapida diffusione
L’espansione del nuovo ceppo di coronavirus, che ha avuto origine in Cina, ed è ora presente in 80 paesi, non dà segni di rallentamento. L’esplosione virale, secondo gli ultimi dati diffusi dalle autorità, ha già ucciso 4,000 persone e ne ha infettate nel mondo più di 114,000.
L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha chiamato il morbo COVID-19, facendo riferimento alla sua comparsa avvenuta alla fine dello scorso anno e al coronavirus che ne è l’agente.
L’improvvisa fiammata ci ricorda che nel corso della sua storia, l’umanità è sopravvissuta a molte simili epidemie che hanno causato enormi perdite e sofferenze. Molti di questi terribili focolai hanno ucciso milioni di esseri umani.
La terribile “Morte Nera”
La pestilenza è stata senza alcun dubbio la peggiore assassina, uccidendo decine di milioni di vite umane in tutto il mondo. Nella storia, le epidemie di peste sono scoppiate in diverse epoche, e si sono fatte conoscere con nomi diversi, fra cui Atene, Antonino, Cipro e Giustiniano.
Circa un terzo della popolazione europea è stata spazzata via nel 14esimo secolo dalla peste bubbonica, nota anche come Morte Nera a causa delle macchie nere sulla pelle che provocava, ed è stata una delle più mortali mai registrate nella storia dell’umanità.
La Morte Nera, che operò una terribile devastazione in tutta Europa fra il 1347 ed il 1351, si stima che abbia causato tra i 75 e i 100 milioni di morti. L’epidemia iniziò nel sud-est asiatico e raggiunse l’Europa verso la fine degli anni 40 del 14esimo secolo.
Tre secoli più tardi, fra il 1647 e il 1652, la peste bubbonica infuriò in Spagna. Circa 76.000 persone morirono nella Grande Peste di Siviglia, all’epoca quasi un quarto della popolazione della città andalusa.
La Grande Peste di Londra, che durò dal 1665 al 1666, un’altra esplosione di Morte Nera, uccise 68,596 persone, il 20% della popolazione.
La peste è causata dal Yersinia pestis, un’infezione batterica diffusa dalle pulci dei ratti. Uccide ancora fra le 100 e le 200 persone all’anno. I suoi sintomi variano, andando da bolle che fanno irruzione sotto le ascelle fino a bubboni grossi come mele nello scroto, dai quali fuoriesce pus e che sanguinano se vengono aperti. Le vittime possono anche soffrire di infezioni polmonari, febbre, vomito emorragico e sviluppare sul corpo macchie nere.
Cocoliztli
Simili alle infezioni causate dai virus di Ebola o dal virus Dengue, le febbri emorragiche virali (FEV) sono contagiose, persistenti e quasi sempre letali. Focolai di FEV imperversarono in Messico fra il 1545 ed il 1548; si stima che uccisero fra 5 e 15 milioni di nativi, divenendo la peggiore epidemia nella storia del paese.
Caratterizzata da febbre alta e sanguinamento, la misteriosa malattia divenne nota presso i nativi atzechi come“cocoliztli,”o la Grande Pestilenza.
Il Cocoliztli volge la tonalità delle urine in verde e in nero, rende gli occhi e la pelle giallastri e la lingua secca e nera. L’individuo infetto entra velocemente nel delirio ed è preda di convulsioni. Rigonfiamenti duri e dolorosi dietro alle orecchie si accompagnano a dolori al torace e all’addome, insieme a violenti tremori e alla dissenteria. Dopo che vennero a saccheggiare, gli spagnoli furono accusati di diffondere tra gli indigeni il morbo insieme al vaiolo e al morbillo.
Epidemie di Colera
Due lapidi poste a segnalare la sepoltura delle vittime dell’epidemia di Colera che avvennero nell’isola di Man nel 1832.
L’epidemia di Colera che scoppiò in Asia e Europa tra il 1817 e il 1824 uccise circa 1,500 persone tra il 1899 e il 1923. Le peggiori esplosioni di Colera si sono verificate in Giappone nel 1817, a Mosca nel 1826 e a Berlino, Parigi e Londra nel 1831. Anche l’epidemia di Colera nell’impero Ottomano durante la guerra dei Balcani del 1912-1913 causò molti morti.
Causato dai batteri Vibrio cholerae, il morbo esordisce come un’infezione intestinale. Il colera si trasmette con il consumo di cibo o acqua contaminati da feci finite nelle acque reflue. Le epidemie possono rapidamente evolvere in situazioni di crisi in cui i sistemi sanitari sono sconvolti. Il Colera causa severa diarrea, disidratazione e può uccidere nel giro di ore se lasciato senza cure.
Il Colera colpisce ancora oggi molte persone, con l’OMS che riporta annualmente da 1,3 a 4 milioni di casi.
Vaiolo
Il vaiolo è un morbo grave, febbrile e infettivo, osservato in tutte le età e in entrambi i sessi, il vaiolo provoca sul viso e in tutto il corpo pustole piene di liquido che spesso lasciano in seguito brutte cicatrici. È stato storicamente la causa di morte più comune, e uccideva il 30% delle persone infettate.
Ci sono stati due tipi di vaiolo: il maggiore ed il piccolo vaiolo. La malattia, che si diffondeva per contatto tra le persone o attraverso oggetti contaminati, colpiva con più facilità i bambini.
L’ultimo caso di vaiolo osservato in natura è stato diagnosticato nell’ottobre del 1977, e l’OMS ne ha dichiarato lo sradicamento nel 1980.
Epidemie di Tifo
Ci sono state varie epidemie di tifo nella storia, ma forse una delle più notevoli è stata quella del 1848 quando il morbo infettivo uccise più di 20,000 persone, in maggioranza immigrati irlandesi che erano arrivati in Canada fuggendo dalla Grande Carestia Irlandese. Una febbre devastante, macchie rosse sulle braccia, sulla schiena e sul torace, delirio, piaghe gangrenose accompagnate da un odore di carne putrescente erano i suoi sintomi.
Molto più tardi, durante la prima Guerra mondiale, il morbo divampò fra gli eserciti del fronte orientale, con una stima di 150.000 morti nella sola Yugoslavia. Si pensa che tre milioni siano morti di tifo durante la guerra civile russa, con 25/30 milioni di casi segnalati nel 1922, anno considerato il picco epidemico in territorio sovietico.
Influenza Spagnola
L’Influenza Spagnola fu causata da un sottotipo mortale di virus H1N1 tra il 1918 e il 1920. L’influenza Spagnola è considerata la peggiore della storia moderna, per aver ucciso tra i 50 e i 100 milioni di persone in soli 18 mesi. Circa 500 milioni si stima che siano stati i contagiati dal virus, e la sua diffusione fu accelerata dalla guerra in corso. Il morbo era diffuso anche negli ultimi mesi della prima Guerra mondiale e si pensa che abbia avuto un ruolo per porre fine ai Quattro anni del conflitto. A differenza di altri virus influenzali che colpiscono in prevalenza anziani e bambini, la pandemia di influenza Spagnola colpiva giovani adulti e persone senza problemi immunitari. I suoi sintomi comprendevano brividi, affaticamento, nausea, starnuti, respiro sibilante e tosse. Dopo aver causato febbre elevata e diarrea, I polmoni dell’ammalato si riempivano di liquido e la pelle diventava bluastra.
HIV-AIDS epidemia
Il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) provoca una gamma di situazioni in quelli che infetta, che conducono alla sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Circa 35 milioni di esseri umani sono morti a causa dell’AIDS- o HIV- malattie correlate dal 1981, di cui 940,000 nel 2017. Circa 36.9 milioni di persone nel mondo sono state dichiarate positive nel 2014.
Un rapporto che cita the Global Burden of Disease Study 2015 (GBD 2015) che è stato pubblicato dalla rivista The Lancet stima che le infezioni da HIV abbiano raggiunto l’apice nel 1997 con 3.3 milioni di pazienti. L’OMS dice che il Sud Africa ha la più grande epidemia di HIV al mondo con 7 milioni di persone che vivono con la malattia.
HIV distrugge un tipo particolare di globuli bianchi che svolgono un ruolo importantissimo nel sistema immunitario. Il virus indebolisce gradualmente le difese naturali, provocando con lo scorrere del tempo vari sintomi. L’HIV può essere trasmesso nel corso di rapporti sessuali non protetti, con l’uso di droghe iniettate per endovena o con comuni iniezioni, con trasfusioni di sangue infetto, dalla madre al bambino durante la gravidanza, durante la nascita o durante l’allattamento che segue la nascita.
SARS-CoV epidemia
Il primo ministro di Singapore Goh Chok Tong mentre gli si misura la temperatura fuori dal parlamento il 24 aprile 2003. (AP Photo)
La Severe acute respiratory syndrome (SARS) ha gettato nel caos l’Asia e il Canada fra il 2002 e il 2003. Causato da un altamente infettivo coronavirus SARS-CoV, il morbo si è velocemente diffuso in 37 paesi nello spazio di qualche settimana. I sintomi della SARS includono febbre, brividi, dolori articolari e generalmente evolve in polmonite.
L’epidemia di SARS che ebbe inizio ad Hong Kong fra il novembre 2002 e luglio 2003 è stata quasi una pandemia con 922 vittime e 8,422 casi in tutto il mondo. L’OMS dichiarò un tasso di mortalità del 10.9%.
La SARS è stata contenuta nel 2003 e non sono stati riportati casi di SARS dal 2004. La sua diffusione è stata totalmente fermata, ma a differenza del vaiolo, è ancora prematuro parlare di sradicamento. Gli addetti ai lavori temono che il virus possa ancora esistere allo stato di riserva naturale in qualche popolazione animale e possa causare la malattia in futuro negli esseri umani.
Influenza Suina
Persone che indossano mascherine protettive rendono omaggio a Nostra Signora di Guadalupe passando su una passerella, sotto la sua statua, nella Basilica di Guadalupe a Città del Messico, domenica 26 aprile 2009(AP Photo)
L’influenza suina ha ucciso circa 2 milioni di persone fra il 1957 e il 1958, mentre un milione di persone è morta ogni anno nelle epidemie in Russia e a Hong Kong rispettivamente negli anni 1889 -1890 e nel 1968-1969.
Causata dal virus influenzale H1N1, l’Influenza Suina ha infettato la sua prima vittima conosciuta nel marzo del 2009. Ad aprile aveva raggiunto la California infettando un bambino di 10 anni e poi si è rapidamente diffusa nel mondo, provocando paura e panico di massa. La paura era conseguente all’inusuale natura del virus, che conteneva frammenti virali di volatile, di suino e di virus influenzale umano, una combinazione mai vista prima.
Proprio come altri tipi di influenza, il morbo si manifesta con febbre (ma non sempre), brividi, dolori articolari, tosse, mal di gola, naso intasato e gocciolante e occhi rossi e acquosi.
Epidemia di Ebola
L’epidemia di Ebola è esplosa in Africa occidentale fra il 2013 e il 2016 causando più di 11,300 morti. L’epidemia di Ebola in Africa occidentale è iniziata in Guinea nel dicembre del 2013, ed il virus si è diffuso su 28,616 persone in Africa occidentale, in paesi quali la Guinea e la Sierra Leone. L’epidemia che è terminata nel giugno del 2016, è stata registrata come la più letale epidemia di Ebola della storia, per il numero di persone infettate e per la quantità di morti.
Il virus Ebola è stato osservato per la prima volta nel 1976. Si sospetta che abbia avuto origine nei pipistrelli della foresta. Non è un virus trasportato via aerea, ma si trasmette attraverso il sangue, il vomito, la diarrea e altri fluidi corporei. I sintomi compaiono in genere fra due e 21 giorni dopo essere stati infettati, e la guarigione dipende principalmente nella risposta immunitaria del paziente. I pazienti che guariscono dall’Ebola, sviluppano anticorpi che durano per almeno una decina d’anni.
COVID-19
Il virus è comparso a Wuhan, Cina, a fine 2019. Il nuovo tipo di coronavirus, che si manifesta con sintomi quali febbre alta, tosse e una conseguente polmonite, si è diffuso rapidamente e ha infettato il mondo intero.
Comunque, soprattutto se si considerano le letali infezioni del passato, il nuovo coronavirus non è in alcun modo, neppure lontanamente pericoloso e mortale quanto lo sono stati i suoi predecessori. Il COVID-19 ha normalmente un tasso di mortalità del 3.4%. Piuttosto, è la sua diffusione simile ad un selvaggio e rapido incendio a renderlo pericoloso. Non è stato ancora classificato dagli organismi preposti come pandemico, ma ci sono timori che i casi non ufficialmente denunciati siano molto numerosi.
Nessun commento