Da alcune sere, parecchi italiani hanno preso ad uscire sui balconi dapprima intonando l’inno nazionale, poi si è passati alla diffusione a massimo volume di musica rock o degli ossessivi ritmi da discoteca. Se 55 milioni di morti per la seconda guerra mondiale sono stati scordati dopo pochissimi decenni, c’è da prevedere che la lezione impartitaci da questo piccolo ma temibile virus non sarà colta nel suo vero significato da troppa gente.
Lo stesso slogan “ce la faremo” indica una superficiale speranza che tutto ritorni alla normalità… Ma è tempo di riflettere su quello che consideriamo normale: una società di consumi sfrenati e deleteri, che inquina e devasta le risorse naturali, crea ed alimenta violenze e guerre, pone lo sfruttamento economico al primo posto dei valori umani, determina iniquità e squilibri sociali, annega ogni forma di spiritualità nell’idiozia e nel materialismo, … E’ questa la normalità cui speriamo di fare ritorno il più presto possibile?
Il nostro modello di vita insostenibile
Chi mantiene un briciolo di buon senso si rende conto che questo modello di vita è del tutto insostenibile perché sostanzialmente innaturale. Il turbo capitalismo e la globalizzazione forzata non hanno portato al benessere generalizzato ma all’arricchimento di poche multinazionali ed all’impoverimento di intere popolazioni. La tecnologia è stata sviluppata ed utilizzata quasi sempre al mero scopo di incrementare i guadagni di chi detiene già le maggiori ricchezze del pianeta.
Questo regime di iniquità morale e devastazione materiale spinge l’essere umano verso la più grande disgrazia possibile: l’oblio della sua origine e l’ignoranza del suo destino.
Riconoscere che siamo creature di Dio
E’ proprio e solamente da qui che l’umanità può ripartire: riconoscere che siamo creature di Dio, cercare di seguire i Suoi insegnamenti, rinnovare il rapporto d’amore e fedeltà nei confronti del Creatore, e stabilire l’esistenza come preparazione all’incontro col Signore.
Se il senso della vita si riduce all’orizzonte materiale non ci sarà verso a che l’uomo si liberi dal proprio egoismo e miopia terrena. Se invece coglieremo quest’occasione per una riflessione sincera e profonda, uscendo dalla crisi del virus Corona, dovremo uscire a riveder le stelle.
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