Nel clima emergenziale da Coronavirus, anche Israele corre ai ripari dopo l’impennata di casi di contagio. Ad oggi infatti in Israele sono 883 i contagiati, 15 i ricoverati in terapia intensiva in condizioni serie e una vittima confermata. E’ di ieri infatti la notizia che il Mossad, il servizio di intelligence israeliano, ha acquistato 100mila tamponi Coronavirus dagli Emirati Arabi, alleato importante nel Golfo.
In quarantena come i palestinesi
Come riporta Al Jazeera Gideon Levy, giornalista del quotidiano israeliano Hareetz ha affermato che le misure restrittive che il governo di Netanyahu sta mettendo in campo contro il Coronavirus sono uniche nella Storia del Paese e che metteranno i cittadini in quarantena, esattamente come ha fatto Israele per decenni contro i palestinesi, reclusi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
Il governo israeliano ha invitato la popolazione a limitare gli spostamenti mentre è prevista la chiusura delle attività non essenziali. La stretta è dovuta all’aumento dei numeri dei contagiati, 883 ad oggi, il numero più alto in tutto il Medioriente, secondo solo all’Iran. In questo pesante clima interno e di instabilità, il partito di governo guidato dal primo ministro Netanyahu ha proposto l’introduzione della pena di morte per i prigionieri palestinesi e l’annessione di parte della Cisgiordania, ma forse la diffusione del virus rallenterà il piano.
Intanto gli Emirati Arabi, si sono detti disponibili a consegnare altri migliaia di tamponi ai paesi alleati come l’Arabia Saudita e l’Egitto, dove si registra un aumento dei casi positivi. Il virus pare stia rinsaldando ancor di più la collaborazione tra gli Emirati Arabi, Israele, Arabia Saudita ed Egitto, alleati nella regione in funzione anti-Turchia e Qatar.
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