Secondo lo studio di Isaac Boghosh, esperto di malattie infettive all’Università di Toronto, in Canada, riportato dal The Guardian, i casi di Coronavirus in Egitto non sarebbero 294 come afferma in Ministero della Salute egiziano ma diverse migliaia. Secondo il dott.Isaac il numero si aggirerebbe tra 19mila e 45mila, numero quest’ultimo che porterebbe il paese nordafricano ad essere il terzo al mondo per contagiati dopo la Cina e l’Italia.
Smentite, numeri ufficiali e la situazione del paese
Hela Zayed, ministro della Salute si è affrettata a smentire i dati pubblicati dal giornale inglese e ha ricordato come le autorità egiziane stiano rispettando standard di trasparenza e chiarezza in collaborazione con l’Oms.
I numeri ufficiali ad oggi in Egitto sono di 294 positivi, 27 ricoverati in terapia intensiva e 8 decessi confermati. Intanto la situazione nel paese si aggrava: un intero villaggio a Nord dell’Egitto, formato da circa 300 famiglie, come riporta la BBC, nella provincia di Daqaleya è stato messo interamente in quarantena dopo il villaggio si è riunito per piangere la scomparsa di un compaesano morto per il virus. Durante il funerale infatti non sono mancati baci e abbracci cosa che, secondo le autorità sanitarie locali, ha favorito il contagio, dopo che sono risultati diversi positivi al Covid-19.
Mascherine mancanti in Egitto, esportate in Italia
Intanto sul fronte sanitario non si fermano le polemiche di dottori e infermieri che accusano il ministero della salute egiziano di non fornire loro i dispositivi di protezione dal virus come mascherine e altri prodotti fondamentali per evitare che possano contrarre la malattia.
Al Jazeera riporta le testimonianze di infermiere che hanno visto colleghi morire in assenza di mascherine. Intanto le mascherine e i prodotti sanitari, mancanti in Egitto, vengono invece esportati in Italia: 1,2 milioni di mascherine provenienti dall’Egitto sabato scorso sono arrivate in Italia.
La fila per fuggire dall’Egitto
Sono lunghissime le file di egiziani che in questi giorni si sono formate di fronte al Ministero della Salute al Cairo di chi chiede il rilascio della certificazione di buona salute, essenziale per lasciare l’Egitto e lavorare nel Golfo.
Il certificato, che viene rilasciato senza una previa visita, è fondamentale per quei cittadini che hanno lavoro nei paesi arabi ma che sono rimasti bloccati nel paese di origine causa emergenza sanitaria.
Non solo, numerosi anche chi desidera il rilascio del certificato per lasciare il paese alla volte del Golfo, ora che in Egitto i casi positivi stanno aumentando e la crisi economica è sempre più acuta. Il rischio è questi assembramenti non facciano altro che aumentare l’esplosione del contagio e di nuovi casi di Covid-19 nel paese.
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