Anche in Israele è in corso la quarantena, chiuse le attività non essenziali mentre il primo ministro Netanyahu così come il ministero della salute, ha invitato la popolazione a rimanere a casa dopo vista la continua l’impennata di casi di contagio nel paese: ad oggi sono 1600 i contagiati a fronte di un decesso registrato.
Strategia contro il virus
Le autorità israeliane stanno mettendo in campo una strategia su più fronti: il primo fronte è il contenimento del contagio attraverso la quarantena e l’applicazione di multe salate per i trasgressori come riportato nella guida da Hareetz.
Il secondo fronte è la suddivisione anagrafica, cioè il tentativo di separare le persone anziane dai giovani, i primi infatti sono più a rischio, mentre i giovani svilupperanno un’immunità di gregge.
E’ quello che ha detto il ministro della difesa israeliano Naftali Bennet che ha esposto il piano di suddivisione per garantire l’incolumità dei più anziani.
Il Terzo fronte è quello tecnologico su cui le autorità stanno lavorando è il tracciare attraverso i telefoni l’eventuale spostamento non autorizzato di persone sul territorio.
Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza, è infatti stato autorizzato dal primo ministro Netanyahu a controllare gli spostamenti dei soggetti positivi o a rischio attraverso le celle telefoniche dei cellulari così da poterli fermare, nonostante le polemiche scoppiate nel paese sul tema della privacy.
Pare che il modello seguito da Tel-Aviv sia un mix tra il modello cinese di controllo e quarantena e quello inizialmente inglese sull’immunità di gregge. “il 70% della popolazione prenderà il virus e neanche ne se accorgerà sviluppando così l’immunità allo stesso mentre ci prenderemo cura degli anziani. Ci vorrà un mese forse due o tre, e solo dopo potremo tornare a riabbracciarci” ha detto Naftali Bennet, ministro della difesa.
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