La Sacra moschea della Mecca forse non è stata chiusa per il Coronavirus. Ma per evitare che possa partire proprio dalla Kaaba un colpo di stato contro l’erede al trono Mohammad Bin Salman. A dirlo il canale televisivo Al Sharq che ha collegato la chiusura del luogo sacro il 6 Marzo con gli arresti mirati delle autorità saudite di eminenti membri della famiglia reale accaduti neanche 24 ore dopo.
Le strane uccisioni, la Kaaba chiusa e gli arresti
Nel Novembre 2017 l’ondata di arresti travolge ex ministri e uomini vicini alla casa reale saudita accusati di frode. In realtà l’erede al trono Bin Salman con quell’operazione voleva consolidare il suo potere e mostrare all’interno della cerchia reale di avere la forza di governare il paese senza rivali. La soffiata sui suoi potenziali oppositori arriva servita da Jared Kushner, cognato e consigliere speciale di Trump: Il giorno prima dell’ondata di arresti infatti Kushner vola in Arabia Saudita e consegna direttamente al reggente al trono la “lista dei traditori” quelli che potrebbero essere contrari alla futura incoronazione di Mohammad Ibn Salman, che poco dopo infatti li arresta in massa con l’accusa di corruzione.
Abdel Aziz Al Faghm, l’uomo fidato del Re
Il 30 Settembre 2019 moriva in circostanze strane Abdel Azizi Al Faghm la guardia privata del Re Salman, mentre i familiari della vittima accusavano direttamente Mohammad Ibn Salman, il reggente e figlio del Re, di essere il mandante dell’omicidio. Abdel Aziz Al Faghm era l’uomo fidato del Re, e i più affermano che custodisse segreti e intenzioni del Re Salman. Il figlio lo avrebbe eliminato per fare terra bruciata intorno al padre nel tentativo di relegarlo a comparsa.
Il 6 Marzo 2020 l’erede al trono Mohammad Ibn Salman ordina la chiusura della Sacra Moschea della Mecca, le autorità saudite giustificano la chiusura, evento storico mai accaduto prima, con i timori per la diffusione del Coronavirus.
La correlazione tra la sospensione della preghiera alla Kaaba e l’arresto di eminenti principi della casa reale sembra causale, ma non lo è.
Il 7 Marzo, 24 ore dopo la chiusura della Kaaba, Mohammad Ibn Salman, forse ancora su soffiata americana, ordina l’arresto di almeno 20 membri della casa reale tra cui lo zio Ahmed Ibn Abdel Aziz in un’operazione di epurazione senza precedenti. La correlazione tra la sospensione della preghiera alla Kaaba e l’arresto di eminenti principi della casa reale sembra causale, ma non lo è. Secondo le autorità saudite gli arrestati sarebbero stati in procinto di fare un colpo di stato e Ibn Salman avrebbe chiuso il luogo sacro per evitare che proprio da lì potessero iniziare rivolte contro di lui, in un clima interno non certo a suo favore.
Non solo: un’altra ipotesi è che Mohammad Ibn Salman abbia voluto eliminare lo zio e i cugini vicini al padre così da evitare qualsiasi ostacolo, potenziale, alla sua corsa al trono, soprattutto ora che le condizioni del padre, il Re Salman, si fanno ogni giorno più precarie. La Kaaba quindi forse è stata usata per fini politici con spregiudicatezza da Mohammad Ibn Salman, lo spietato futuro Re dell’Arabia Saudita.
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