Newsweek, uno dei più noti magazine del mondo ha dedicato un articolo al profeta Muhammad (pbsl), mettendo in risalto le misure igieniche e le indicazioni che ha trasmesso all’umanità in caso di pandemia già 1400 anni fa.
“La pandemia di COVID-19 sta costringendo i governi e i media a fornire i consigli più utili e precisi, perché la malattia è davvero di portata globale. I professionisti della salute sono molto interpellati, così come gli scienziati che studiano la trasmissione e gli effetti delle pandemie.
Esperti come l’immunologo Dr Anthony Fauci e il giornalista medico dott. Sanjay Gupta affermano che l’igiene e la quarantena sono proficue e che praticando l’isolamento realizzano la speranza di prevenire la diffusione delle malattie trasmissibili e contenere COVID-19.
Sebbene non fosse specificatamente un esperto “tradizionale” di malattie mortali, il profeta Muhammad dette indicazioni per prevenire e combattere uno fenomeno come il COVID-19.
Il profeta Muhammad disse:
“Se venite a sapere che in una terra c’è la peste, non ci andate; e se la peste avviene nella terra dove vi trovate, non ve ne uscite dandovi alla fuga”
Ha anche detto: “Coloro che soffrono di malattie contagiose devono essere tenuti lontani da coloro che sono in buona salute. “
Il profeta Muhammad ha anche fortemente incoraggiato le persone ad aderire alle pratiche igieniche che le proteggono dalle infezioni. Ricordiamo queste tradizioni (hadith):
“La pulizia fa parte della fede”.
“Lavati le mani dopo il risveglio; non sai dove sono andate le mani durante il sonno”.
“I benefici del cibo risiedono nel lavarsi le mani prima e dopo aver mangiato”.
E se qualcuno si ammala? Che tipo di consiglio darebbe il profeta Muhammad ai suoi compagni di sofferenza?
Ha incoraggiato le persone a cercare sempre terapie e farmaci: “Usa le cure mediche”, ha detto, “perché Dio non ha creato una malattia senza rivelare una cura”.
Soprattutto sapeva come bilanciare la fede con la ragione. Nelle ultime settimane, alcuni sono arrivati al punto di suggerire che la preghiera sia un metodo migliore, e unico, per sfuggire al coronavirus piuttosto che aderire alle regole di base dell’isolamento sociale e della quarantena.
In che modo il profeta Muhammad avrebbe risposto all’idea della preghiera come principale – o unica – forma di medicina?
La risposta è nella storia, tramandata dallo studioso persiano del IX secolo, Al-Tirmidhi: “Un giorno, il profeta Muhammad notò che un beduino stava lasciando il suo cammello senza legarlo. Chiese al beduino: “Perché non leghi il cammello?” Il beduino rispose: “Confido in Dio”. Il profeta allora disse: “Lega il tuo cammello e poi confida in Dio”. ”
Il profeta Muhammad incoraggiò le persone a cercare risposte nella religione, ma incoraggiava a prendere le precauzioni di base per la stabilità, la sicurezza e il benessere di tutti.
In altre parole, voleva che le persone usassero il loro buon senso. “
Aggiungiamo che il profeta ha dato un importante consiglio per affrontare le epidemie. La sua sposa Aïsha riferisce di averlo interrogato in merito alle epidemie (o sulla peste).
Lui rispose:
“È una punizione inviata da Allah a coloro che sceglie di punire. Inoltre, l’ha resa una grazia per i credenti. In effetti, chiunque viva pazientemente in una regione colpita da un’epidemia con la speranza di essere ricompensato da Dio, nella convinzione che nulla può raggiungerlo che non sia già stato decretato da Allah, otterrà una ricompensa identica a quella del martire “. [Bukhari].
Questa pratica fu confermata dal califfo Umar ibn al Khattab come riportato nel Sahih al Bukhari, la principale raccolta delle tradizioni profetiche.
Narrò Abd Allah figlio di Abbas:
Umar figlio di al-Khattab – Dio sia soddisfatto di lui – mosse verso la Siria, ma quando arrivò a Sarg incontrò Abu Ubaydah, figlio di al-Jarrah e i suoi compagni d’armi, i quali gli comunicarono che la peste si era manifestata in Siria.
Umar ordinò: “Convocatemi i primi Emigrati”
Li chiamarono, e chiese loro consiglio informandoli della peste. Non si trovarono d’accordo: alcuni dicevano: “Siamo usciti per un’impresa e non pensiamo che tu debba tornare indietro”, altri dicevano: “Hai con te le truppe e i Compagni dell’Inviato di Dio non pensiamo che tu debba portarli verso questa pestilenza”.
Disse Umar: “Andate via!”, poi ordinò: “Chiamami gli Ansar”. Li chiamai; domandò loro consigli, e seguirono l’esempio degli Emigrati, discordi come loro.
Umar disse: “Andate via!” e poi: “Chiamami quegli anziani dei Coreisciti emigrati a Medina l’anno della presa della Mecca”. Li chiamai, e non vi furono neppure due dissenzienti. Dissero:
“Pensiamo che tu torni indietro con i nostri uomini e che tu non vada avanti verso la pestilenza”.
Umar disse allora a tutti: “Io, all’alba, monterò sul mio cammello e voi fate lo stesso”.
A questo punto Abu Ubaydah parlò: “Allora voi sarete fuggitivi da quel che Dio ha destinato”.
Disse Umar: “Oh, se una persona diversa da te avesse detto questo, Abu Ubaydah. ..! Sì, noi fuggiremo da quel che Dio ha destinato andando verso quel che Dio ha destinato. Che cosa pensi? Se tu avessi dei cammelli che scendono fra i due declivi di una valle, uno erboso e l’altro secco non potrebbe essere forse che pascessero sull’erba per decreto di Dio, o che pascessero sul secco per decreto di Dio? Giunse allora Abd al-Rahman figlio di Awf che era stato assente per qualche suo motivo.
“Sono sicuro, disse, di essere informato in proposito. Ho udito l’Inviato di Dio che diceva:
Se venite a sapere che in una terra c’è la peste, non ci andate; e se la peste avviene nella terra dove vi trovate, non ve ne uscite dandovi alla fuga”.
Umar lodò Allah e tornò indietro.
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