Dal Coronavirus dobbiamo imparare. Imparare ad abbandonare l’ingiustizia, quella che compiamo verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo che unisce tutto il genere umano. A dirlo è Omar AbdelKafi, sapiente musulmano, noto in tutto il mondo.
Non solo, “nei momenti di difficoltà come la pandemia” dice il sapiente “è bene ricordare Dio, ma è fondamentale poi non dimenticarsene una volta finita l’emergenza come ha fatto Faraone”. Il paragone è chiaro: evitare l’alterigia e la superbia dopo la difficoltà che Dio ci ha fatto superare. Spesso l’uomo, e la Storia si ripete, in momenti di estremo bisogno chiede aiuto a Dio, salvo poi dimenticarsene incurante, pensando di passare inosservato: “Questo è quello che fece Faraone che dopo i segni di Dio, dimenticò il Suo favore perdendo tutto, il potere e la vita”.
Giocare con il Creatore: Faraone e Qarun
L’uomo è solito pensare di essere furbo. Non solo con il suo prossimo ma anche con Colui che l’ha creato. e AbdelKafi ritiene Faraone un esempio perfetto: quando arrivò l’alluvione, impotente, chiese a Mosè di pregare Dio affinchè questi possa placare il disastro con la promessa di credere in Dio. Una volta esaudita la preghiera del Profeta e fermata l’alluvione, Faraone tornò ad essere come prima, ingiusto, prevaricatore ed egoista.
Il suo giocare con il Cielo in fondo non è altro che prendere in giro se stessi, pensando di scamparla. E così continuò a comportarsi Faraone anche gli altri innumerevoli Segni e ammonimenti, fino a che Dio lo prese. Dunque il primo insegnamento, dice Omar AbdelKafi, è di essere umili e ricordarsi del Signore e della Sua Grazie in ogni momento.
Il secondo esempio che cita il sapiente è quello di un altro re vanaglorioso e ricchissimo che volle vivere accumulando beni senza volerne condividere con chi ne aveva bisogno. E nonostante gli avvertimenti del Cielo, Qarun non si fermò: l’avidità e il pensare in maniera individuale gli costò il trono e la vita. E anche questo è un ammonimento all’umanità. Il benessere va condiviso e bisogna essere solidali con chi è in difficoltà. In tempi di Coronavirus, significa aiutarsi l’un l’altro e non essere egoisti. Se ne esce solo insieme da questa pandemia.
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