Il primo ministro indiano Modi chiede perdono ai poveri del paese. L’intervento qualche giorno fa, riportato dal Al Jazeera, dopo che il 24 Marzo scorso il governo ha annunciato la quarantena di 21 giorni a seguito dell’esplosione di casi di Covid-19 nel paese. “Chiedo perdono perché so che molti perderanno il lavoro” ha detto Modi, ritenendo comunque le misure adottare essenziali per limitare la diffusione del virus.
Subito dopo l’annuncio del lockdown del 24 Marzo milioni di lavoratori hanno lasciato le grandi città indiane per tornare ai villaggi di provenienza: fiumi di persone sono fuggiti dai grandi agglomerati urbani a piedi, sui treni, animali con qualsiasi mezzo disponibile, rendendo di fatto la quarantena pressoché inapplicabile e fungendo da veicoli del virus.
L’India, con 1,3 miliardi di cittadini è il secondo paese asiatico, dopo la Cina, per densità abitativa, dove centinaia di milioni di indiani lavorano alla giornata senza contratti ne garanzie.
Il blocco delle attività commerciali e produttive essenziali li ha resi improvvisamente a 0 reddito e dunque in condizioni di estrema indigenza. Proprio per questo il governo Modi ha stanziato 22miliardi in aiuti alimentari che verranno distribuiti durante l’emergenza per evitare che una fetta importante del paese, quella produttiva, scivoli nell’enorme sacca di povertà già presente nelle periferie delle città e nelle campagne indiane. Attualmente nel paese di registrano 1397 positivi, 123 ricoverati e 35 decessi confermati.
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