La Regina Elisabetta è famosa per la sua longevità e per la sua salute di ferro basti pensare che le volte in cui ha annullato i suoi impegni per ragioni di salute si contano sulle dita di una mano. Secondo fonti ben informate, a tenere in salute Sua Maestà contribuirebbe anche l’uso della medicina alternativa.
Durante gli impegni all’estero la regina infatti porterebbe sempre con se un cofanetto in pelle con una scorta di rimedi omeopatici, secondo quanto afferma Richard Kay del Daily Mail.
Tra i rimedi omeopatici ci sarebbero Arsenicum Album per curare l’intossicazione alimentare, Nux Vomica per l’indigestione e Arnica per il jet-lag e le contusioni.
Dalla longevità e dalla salute di Elisabetta II si direbbe che l’omeopatia sia stata efficace.
L’omeopatia entra a casa Windsor con Re Giorgio VI, padre di Elisabetta. Ma Giorgio VI non è stato l’unico estimatore dell’omeopatia a corte, la Regina Adelaide (1792-1849), moglie di Re Guglielmo IV, rese noto per la prima volta il suo particolare interesse per questa “nuova medicina” nel 1835.
Altri aristocratici britannici condividevano gli interessi della regina, incluso il Marchese di Anglesey che attraversò la Manica per andare a Parigi per farsi curare dal fondatore dell’omeopatia, Dr. Samuel Hahnemann (1755-1843).
La regina Adelaide aveva sofferto di una grave malattia che i medici di corte non riuscivano a curare. La regina chiese quindi i servizi di uno dei colleghi più esperti e fedeli di Hahnemann, il dott. Johann Ernst Stapf (1788-1860), che la curò. Si dice che anche la regina madre, che ha vissuto fino a 101 anni usasse l’omeopatia.
Anche il Principe Carlo si cura con la medicina omeopatica e secondo il ministro indiano per le medicine alternative la sua infezione da Covid19 è stata curata con l’omeopatia.
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