50 anni fa, il 27 maggio del 1960, un colpo di stato militare rovesciò il primo governo democraticamente eletto della Turchia.
Adnan Menderes, il primo ministro eletto democraticamente in Turchia, fu poi giustiziato a seguito del golpe che rappresenta il lato oscuro nella storia della Turchia contemporanea.
Chi era Menderes
Menderes nacque nel 1899 nella provincia occidentale di Aydin in Turchia e in seguito frequentò l’American College nella città egea di Izmir.
Combatté contro i Greci durante la Guerra d’indipendenza turca dal 1919 al 1923 e fu decorato per meriti militari.
L’adesione al Partito popolare
Dopo essersi laureato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Ankara nel 1930, si unì al Partito repubblicano liberale. Mustafa Kemal Ataturk in penrsona gli rivolse un invito affinché aderisse al Partito popolare repubblicano (CHP) e fu eletto in parlamento nel collegio di Aydin.
“Memorandum dei Quattro“
Nel 1945, fu espulso dal partito insieme ai parlamentari Celal Bayar, Refik Koraltan e Fuat Koprulu a causa della sua opposizione alle disposizioni antidemocratiche dello statuto del partito, che espresse in un documento che sarebbe diventato noto come il “Memorandum dei Quattro“.
La fondazione del Partito Democratico
Un anno dopo, Menderes e l’ex primo ministro Celal Bayar fondarono il Partito Democratico (DP) che trionfò nelle elezioni che si svolsero il 14 maggio 1950, prendendo il 53% dei voti ed ottenendo 408 seggi su 487 in parlamento.
Il tema della legalizzazione del richiamo alla preghiera
Mitigando il laicismo di Atatürk e del suo partito nei confronti dello stile di vita tradizionale e dell’Islam, condusse una campagna elettorale per le elezioni del 1950 in gran parte sul tema della legalizzazione del richiamo alla preghiera ( adhān ) in lingua araba, vietato invece dai nazionalisti e ripristinato in quell’anno.
Il favoreggiamento dell’attività dell’imprendiroria privata
Pur rimanendo filo-occidentale, fu più attivo dei suoi predecessori nel costruire buone relazioni con gli Stati musulmani ed ebbe una concezione più liberistica dei precedenti Primi ministri, consentendo l’attività dell’imprenditoria privata in misura più ampia. Le sue politiche economiche lo resero popolare fra la parte più povera della popolazione turca e la fiducia dell’elettorato gli fu confernata più volte: vinse infatti tre elezioni generali consecutive contro il CHP fino al colpo di stato del 1960.
“Il 14 maggio sarà sempre ricordato come un giorno storico eccezionalmente importante che termina un’era e ne apre un’altra. Ricordiamo questo giorno storico come un giorno di vittoria non solo del nostro partito ma della democrazia turca”, dichiarò Menderes dopo la vittoria.
Menderes, primo ministro e leader del partito
Come membro più anziano del gruppo e stretto confidente di Ataturk, Bayar fu eletto presidente dal parlamento, Menderes divenne primo ministro e leader effettivo del partito.
Il colpo di stato
Il 27 maggio del 1960 il suo governo venne rovesciato da un colpo di stato militare, Menderes fu arrestato e costretto a subire un processo insieme a tutti i principali membri della DP; tutti furono accusati di violare la costituzione e di appropriazione indebita di denaro pubblico e processati da un tribunale militare sull’isola di Yassiada, situata nel Mar di Marmara a sud di Istanbul.
La condanna a morte
Dopo un anno di udienze il tribunale militare emise tre condanne a morte: Menderes, Zorlu e Polatkan furono giustiziati sull’isola di Imrali nel settembre del ’61, nello stesso carcere in cui oggi è rinchiuso Abdallah Ocalan ex leader del PKK.
Il colpo di stato del 1960 creò i presupposti per gli altri golpe militari che avvennero nel 1971, 1980 e 1997 e per quello, ,fallito, del luglio 2016.
Nel 1990, il governo turco espresse il suo rammarico per l’esecuzione di Menderes e la sua tomba a Istanbul fu trasformata in un mausoleo.
Oggi sono intitolati a lui molti luoghi pubblici, università e il suo nome è spesso nella toponomastica delle città turche
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