Durante la guerra dei sei giorni, Saiful Azam è stato il solo pilota ad essere riuscito ad abbattere quattro aerei israeliani.
I palestinesi piangono la perdita di Saiful Azam, 79 anni, un pilota militare begalese deceduto domenica per cause naturali nella capitale Dhaka.
Azam, che fu anche eletto come deputato nel collegio elettorale Pabna-3 nel nord del Bangladsh, per le sue imprese di asso dell’aviazione militare, era considerato in patria una figura leggendaria.
Una straordinaria figura nella storia del Bangladesh, Azam combatté come pilota militare in tre diverse nazioni: Giordania, Iraq e Pakistan
Durante la guerra dei sei giorni, fu il solo pilota che riuscì ad abbattere quattro caccia israeliani.
Parlandone su Facebook, lo storico palestinese Osama al-Ashqar lo ha ricordato come un grande aviatore.
Ha poi anche detto che: “I nostri fratelli del Bangladesh e del Pakistan sono stati al nostro fianco nella lotta per la difesa della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme.”
Il professore universitario palestinese Naji Shoukri ha postato sulla sua pagina Twitter messaggi di lutto e di preghiera per Azam.
Saiful Azam amava la Palestina e combatté per amore di Gerusalemme
ha detto Shoukri, salutandolo e augurandogli la grazia di Dio.
Il famoso giornalista palestinese Tamer al-Mishal ha lodato Azam, definendolo “Aquila dell’aria”.
L’abbattimento di quattro aerei da Guerra israeliani
Il 5 giugno del 1967, quattro caccia israeliani scendevano in picchiata sulla base aerea giordana di Mafraq per distruggerne la piccola flotta aerea, poco dopo che l’intera aviazione egiziana era stata annientata.
I comandanti della forza aerea giordana fecero alzare in volo Azam per contrastare l’attacco, e Azam riuscì ad abbattere due aerei. Due giorni dopo, fu trasferito in Iraq per difenderne le basi aeree, e in quell’occasione riuscì ad abbattere altri due aerei israeliani.
Per le sue imprese, ha ricevuto onorificenze militari da Giordania e Iraq. Anche gli Stati Uniti gli hanno conferito il titolo Living Eagles del 2001 per le sue eccezionali qualità.
Dopo l’indipendenza del Bangladesh nel 1971, il pilota veterano si è unito alla forza aerea del Bangladesh per servire la sua patria. Nel 1980 ha lasciato l’aviazione militare per diventare pilota civile ed in seguito ha intrapreso la carriera politica.
Definendolo l’orgoglio del Bangladesh, l’ex comandante delle guardie di frontiera bengalesi, il maggiore generale Fazlur Rahman, ha dichiarato che il nome di Azam resterà nella storia del Bangladesh.
“Egli è una sorgente di ispirazione per ogni soldato che sul campo di battaglia voglia sconfiggere un nemico più forte con poche armi a disposizione; ed ha fissato una pietra miliare nell’uso di intelligenza e coraggio,” Ha concluso Rahman.
Medaglia della Stella del coraggio
Nato nel 1941 in una remota area del distretto di Pabna nel Bangladesh centrale, ha trascorso la sua infanzia con suo padre nella città Indiana di Calcutta. Dopo la divisione del subcontinente indiano nel 1947, la sua famiglia emigrò nel Bangladesh (allora Pakistan orientale).
Secondo il sito web analitico Roar Media che ha base nell’Asia meridionale, Azam ha lasciato la sua casa all’età di 14 anni per frequentare le superiori nel Pakistan occidentale (l’attuale Pakistan). Nel 1958 fu ammesso nel Pakistan Air Force Cadet College, dove terminò la sua formazione di ufficiale pilota.
Il famoso blog della difesa Fighter Jets World ha anche ricordato che dopo aver appreso i fondamenti del volo in Pakistan, Azam fu inviato per specializzarsi in tecniche avanzate di combattimento nella base aerea di Luke in Arizona.
Durante la Guerra fra India e Pakistan del 1965 abbatté un aereo da combattimento indiano, dando così coraggio alle forze pachistane nell’ affrontare con mezzi militari limitati l’India.
Il gesto fu grandemente apprezzato in Pakistan, che conferì ad Azam la medaglia Stella del Coraggio (Sitara-e-Jurat), il terzo riconoscimento militare per importanza e prestigio di quel paese.