Ian Wilmut l’embriologo che clonò la famosa pecora Dolly affermò: “Quello che soprattutto rende l’ingegneria genetica pericolosa è la inedita stretta alleanza tra due grandi poteri che possono fare o disfare il mondo: scienza e commercio”. Oggi questa alleanza non è solo più che mai stretta ma anche organizzata, riconosciuta e detta legge.
La materializzazione massima di questo stato di cose sta nella “Gavi, the Vaccine Alliance”, una associazione a cui è stata demandata, non si sa bene secondo quale principio e in seguito a quale percorso decisionale, la facoltà di occuparsi delle politiche vaccinali mondiali. La Gavi annovera quattro membri permanenti che sono: la Fondazione Bill e Melinda Gates, l’ UNICEF, il WHO e la Banca mondiale.
La grande alleanza tra scienza e business
Poi ci sono una quantità di altri membri più o meno stabili costituiti da diversi stati nazionali come ad esempio Italia, Norvegia, Germania, Arabia Saudita e diversi paesi in via di sviluppo, ma anche case farmaceutiche come Astra Zeneca e una quantità di altri partener privati, indicati più spesso come “donatori”. Insomma a prendersi cura della salute pubblica mondiale non sono esclusivamente i rappresentati politici dei popoli, come forse molti di noi ingenuamente credevano, ma a questi si uniscono, neanche alla pari e con una certa disinvoltura ormai, sedicenti “donatori” ovvero filantropi idealisti e mercanti della salute.
Il vaccino non c’è e non si sà se mai potrà esserci
La recente pandemia sembra avere rinvigorito i propositi dei nostri verso obbiettivi sempre più ambiziosi, scopo della allegra compagnia è vaccinare contro l’infezione da COVID19 tutti, cioè tutto il mondo, come si può leggere sulle colonne del Lancet, il quale per inciso, alla faccia dell’indipendenza della scienza, dà per scontata sia la legittimità del progetto sia la bontà dello stesso vaccino.
A nessuno sembra interessare il particolare che il vaccino per il momento non c’è e non si sà se mai potrà esserci. Per non parlare del fatto che esporre la popolazione mondiale ad un vaccino completamente nuovo sarebbe abbandonare qualsiasi legittimo principio di precauzione o in altre parole esporrebbe il mondo a danni imprevedibili. Ad aggiungersi alle numerose ragionevoli riserve ci sarebbe anche il fatto che l’andamento dell’epidemia è di fatto imprevedibile e si potrebbe anche credere che essa stia finendo e che potrebbe non esserci una cosiddetta seconda ondata.
Ciononostante il GAVI, in cui unica voce forte sembra essere non quella del WHO ma quella di Bill Gates, sta facendo una raccolta fondi miliardaria, con lo scopo di attrezzarsi per una produzione di vaccino senza precedenti, capace di raggiungere tutta la popolazione del globo.
Chi può paga anche per chi non se lo può permettere
In sintesi il programma è il seguente: vaccino per tutti, chi può paga anche per chi non se lo può permettere, i paesi ricchi cioè pagheranno anche per i poveri o comunque ognuno a seconda delle proprie possibilità.
Oggi tutti lavorano per il bene dell’umanità
Probabilmente l’epidemia di COVID ha cambiato il mondo in meglio, perchè concetti come conflitto di interesse o indipendenza del potere politico, hanno smesso di suscitare attenzione o meno che mai allarme, oggi a quanto pare tutti lavorano per il bene dell’umanità! Mercanti e idealisti marciano fianco a fianco dei rappresentanti del popolo per il bene del mondo, i libri di Orwell saranno presto un documento di esclusivo interesse storico utile per ricordarci come era il mondo prima del COVID e gli aforismi di Keynes come “Il capitalismo è la sbalorditiva convinzione che il più malvagio degli uomini farà la più malvagia delle azioni per il massimo bene di tutti”, saranno presto incomprensibili alle generazioni future, come oggi a noi le antiche epigrafi scolpite sulla pietra.
Insomma ci stiamo preparando ora per una guerra forse già finita, lo stiamo facendo con armi sconosciute, non sappiamo ancora quindi se efficaci e sicure, costruite e vendute a noi da coloro che si presentano quindi sotto il duplice ruolo di salvatori e commercianti.
Al nostro premier, che pure di diritto dovrebbe saperne, sembra normale parlare di politiche vaccinale con un signore sedicente benefattore che rappresenta solo il suo patrimonio. L’unica voce critica sembra essere quella di “Medici Senza Frontiere”, che lungi dal discutere la legittimità del GAVI, avanza delle richieste di trasparenza sulla questione del costo della produzione, memore delle critiche già sollevate sull’alto costo del vaccino antipneumococcico oggetto della precedente campagna di Gates & Company.
L’era post COVID
Intanto, giusto per fare un esempio terra terra, nel Lazio come in altre regioni italiane, bambini anche piccolissimi, continuano ad essere esposti a gravi danni e financo a rischio di morte in seguito alla pratica della circoncisione clandestina. Cosi mentre milioni di euro vanno ad ingrassare un sistema sanitario sempre più vorace, non si trova la volontà politica di spenderne pochi per salvaguardare l’infanzia da un problema molto più semplice, basilare e reale del COVID. Ma tutto va bene, siamo nell’era post COVID, il mondo è cambiato, almeno fino a che a qualcuno non inizi a tornare il buon senso.