I soldati israeliani hanno aspettato che i lavori incessanti per oltre due mesi di costruzione di nuove strutture, giungessero quasi al termine prima di inviare i bulldozer secondo quanto raccontato dai residenti di quella zona. Le autorità israeliane hanno infatti demolito un centro di test per il Coronavirus da parte dei palestinesi nella città di Hebron, a sud della Cisgiordania occupata.
La Cisgiordania si sta sforzando per contenere una possibile seconda ondata di infezioni da Coronavirus, dopo aver limitato con efficacia l’epidemia a marzo attuando un lockdown molto stretto.
Hebron, la più grande città della Cisgiordania e motore dell’economia dell’Autorità Palestinese (PA), è stata duramente colpita dalla pandemia. Martedì l’Autorità Palestinese ha registrato 65 morti per Coronavirus.
Il comune di Hebron ha istituito un centro di emergenza per il Coronavirus, ma la crisi sociale e le difficoltà causate dall’occupazione israeliana hanno ostacolato la sua operatività.
Raed Maswadeh, un ingegnere di 35 anni la cui famiglia possiede il terreno in cui è stato costruito il centro ha detto a Middle East Eye che tre mesi fa il comune aveva chiesto ai palestinesi un contributo per poter costruire la struttura.
La mia famiglia ha deciso di donare la nostra terra a nord di Hebron al fine di costruire una clinica per l’emergenza Covid-19, ha detto Maswadeh.
Il terreno si trova nell’area C, una parte della Cisgiordania totalmente controllata da Israele, che non rilascia quasi mai permessi di costruzione per i residenti palestinesi. Gli israeliani che occupano quest’area, tuttavia, non hanno impedito la realizzazione dell’opera.
Maswadeh ha dichiarato di aver iniziato a costruire il centro senza un permesso, come capita normalmente a molte opere della zona.
Se avessimo richiesto un permesso, non l’avremmo ottenuto. Abbiamo pensato che durante questa emergenza mondiale di Covid-19 ci sarebbero state delle eccezioni
L’idea del progetto era quella di ridurre la pressione sugli ospedali di Hebron causata dall’emergenza di Covid-19, poiché molti erano sovraffollati.
Maswadeh ha dichiarato che la costruzione è durata due mesi e nel frattempo i soldati israeliani hanno sempre pattugliato la zona. I soldati hanno visto i bulldozer e le attrezzature da costruzione entrare nel sito, ma non hanno mai detto nulla, secondo Maswadeh.
Ciononostante, il 12 luglio un comandante dell’esercito israeliano ha impartito l’ordine di demolizione.
Farid al-Atrash, un avvocato e attivista per i diritti umani di 44 anni di Hebron, ha dichiarato che la città è colpita dall’emergenza sanitaria e ha estremo bisogno di quella struttura.
Secondo Atrash, la demolizione potrebbe essere un modo per Israele di spingere l’Autorità Palestinese a riprendere il coordinamento amministrativo con Israele che era stato revocato dall’ANP per protestare contro i piani di Israele di annessione di parti della Cisgiordania da parte di Tel Aviv.
“Israele in generale sta rendendo più difficoltoso per i palestinesi, combattere questo virus. Da quando l’ANP ha interrotto il coordinamento con Israele, gli israeliani hanno usato tutti i mezzi a disposizione per esercitare pressione”
“Faranno di tutto per rendere la nostra vita il più difficile possibile qui.”