Alcuni coloni israeliani hanno incendiato una moschea palestinese nella città di Al-Bireh vicino alla città di Ramallah, nella Cisgiordania occupata, il bagno della moschea di Al-Bir wa al-Ehsan è stato incendiato e danneggiato, ma non ci sono feriti.
I coloni hanno lasciato dei graffiti sulle pareti della moschea: “Assedio per gli Arabi e non per gli Ebrei” e “la terra di Israele è per il popolo di Israele”.
Il sindaco del comune di Al-Bireh, Azzam Ismail, ha detto a Wafa che i coloni israeliani sono entrati in città nelle prime ore di lunedì e hanno imbrattato le pareti interne della moschea con graffiti e slogan razzisti e hanno incendiato il luogo di culto.
I residenti di Al-Bireh hanno notato l’incendio intorno alle 3 del mattino prima che i vigili del fuoco lo estinguessero e la polizia Palestinese arrivasse per indagare sul fatto.
Al-Bireh è circondato da insediamenti israeliani illegali: quello di Biet El a nord e quello di Psagot a sud. Ad ovest della città si trova la città palestinese di Ramallah, la moschea Al-Birr wa al-Ehsan si trova ai margini della città.
Husam Abu al-Rub, rappresentante della Direzione degli affari religiosi palestinese ha condannato l’attacco affermando: “È un atto criminale di razzismo di cui è responsabile il governo occupante poiché sostiene questi gruppi terroristici”, riferendosi a Israele.
A gennaio, alcuni coloni israeliani hanno dato alle fiamme una moschea e hanno scritto slogan anti-arabi sulle sue sue mura nel sobborgo occupato di Sharafat, a Gerusalemme Est.
Questo tipo di vandalismo da parte dei coloni israeliani contro le comunità palestinesi è noto come:”prezzo da pagare” ed è usato per intimidire i residenti e affermare la supremazia ebraica nei territori che Israele ha occupato militarmente dal 1967.
Gli attacchi “prezzo da pagare” sono diventati sempre più comuni in Cisgiordania.
Includono il taglio di pneumatici di automobili, graffiti anti-arabi, aggressioni nei confronti dei palestinesi, incendi dolosi contro proprietà e luoghi sacri e l’abbattimento di alberi appartenenti ad agricoltori palestinesi.