Ergastolo senza possibilità di rilascio condizionale, questa è la sentenza che la corte neozelandese ha comminato a Brenton Tarrant, il 29enne suprematista bianco che ha ucciso 51 fedeli nella moschea di Christchurch.
Si tratta di una sentenza esemplare, nella storia del Paese non era mai stato emesso un verdetto che avesse questa severità. Nel marzo dello scorso anno Tarrant si presentò nel locale di culto della locale comunità dei musulmani durante la preghiera del venerdì e fece fuoco con armi automatiche falciando e lasciando senza vita 51 persone e ferendone una quarantina.
Una strage che colpì l’intero Paese, per la quale cordoglio fu generale e molto sentito.“Finalmente la giustizia è stata fatta”, ha detto Hina Amir, al telefono dal suo soggiorno a pochi sobborghi dalla strada dalla moschea di Al Noor dove lei e il marito Amir Daud sopravvissero a quella tragica sparatoria rifugiandosi nella loro auto.
Il suo sposo Amir ha avuto un pensiero di misericordia per la madre del killer “È una madre”, ha detto. “Qualunque cosa faccia tuo figlio, è tuo figlio. È un sentimento di pena che ho avuto negli ultimi tre giorni.”Fuori dal tribunale, la sentenza è stata accolta con applausi.
Commentando la sentenza il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern, ha dichiarato che Tarrant si meritava una vita di “silenzio completo e assoluto”.
E ha continuato: “Il trauma del 15 marzo non è facilmente rimarginabile, ma oggi spero sia l’ultima volta in cui dobbiamo sentire o pronunciare il nome di questo terrorista. Niente ci porterà via il dolore, ma spero che abbia sentito le braccia della Nuova Zelanda intorno a lui durante l’intero processo”.
Non vedrai più la luce del giorno”, ha detto il giudice Cameron Mander che presiedeva l’Alta Corte di Giustizia di Christchurch “I tuoi crimini sono così malvagi che anche se resterai in custodia fino alla morte, questa pena non sarà comunque sufficiente. L’odio che provi verso i membri della comunità che sei venuto a uccidere in questo Paese non ha posto qui, non ha posto da nessuna parte”.
“Oggi il processo per crimine atroce si è concluso. Nessuna punizione riporterà indietro i nostri cari”, ha detto Gamal Fouda, l’imam della moschea Al Noor. “Gli estremisti sono tutti uguali. Sia che usino la religione, il nazionalismo o qualsiasi altra ideologia. Tutti gli estremisti non esprimono altro che l’odio. Ma oggi siamo qui. Rispettiamo l’amore, la compassione, i musulmani e non musulmani coloro che esprimono una fede e tutti gli altri.”