Mercoledì la polizia francese ha arrestato il capo di una ONG islamica, Idriss Sihamedi, fondatore di BarakaCity. Il raid della polizia nella casa di Sihamedi è stato trasmesso in diretta sui canali dei social media di BarakaCity.
Il video mostrava Sihamedi mentre veniva picchiato e arrestato davanti ai suoi quattro figli. “Ecco cosa è accaduto questa mattina a casa del presidente di BarakaCity”, ha scritto su Facebook e Twitter, insieme alle immagini “letti ribaltati, tavoli rotti, cesti e della biancheria rivoltati”.
“Idriss è stato picchiato violentemente da un agente di polizia che ha tenuto premuta la sua testa contro le piastrelle del pavimento nonostante Sihamedi non stesse facendo resistenza e stesse collaborando”.
Un dipendente di BarakaCity ha successivamente filmato l’interno dei locali, mostrando interruttori strappati, telecamere di sorveglianza e porte rotte, libri e fascicoli completamente ribaltati. Le autorità devono ancora rilasciare una dichiarazione ufficiale, ma il ministro dell’Interno Gerald Darmanin aveva recentemente accusato Sihamedi di “tollerare il terrorismo” prima di cancellare il suo tweet.
In una conferenza stampa martedì, ha detto che un totale di 73 moschee, scuole private e luoghi di lavoro sono stati chiusi dall’inizio di quest’anno “per combattere la radicalizzazione”.
Il raid è uno dei tanti avvenuti in Francia dopo l’annuncio del presidente Emmanuel Macron di combattere il “separatismo islamista” nel Paese, sostenendo che il “separatismo islamico” è problematico e ha aggiunto che “il problema è un’ideologia che afferma che le proprie leggi dovrebbero essere superiori a quelle della repubblica”.
Sihamedi chiedeva una risposta da parte dei musulmani uniti contro i tentativi di Macron di controllare la vita pubblica della comunità islamica e delle credenze private musulmane.
Il discorso di Macron è stato ampiamente criticato dai musulmani francesi per il timore che il disegno di legge, che sarà presentato in parlamento a dicembre, possa innescare abusi di potere sui loro diritti. Secondo il piano controverso, alcune ONG o organizzazioni che “agiscono contro la legge e i valori del paese” potrebbero essere chiuse o affrontare controlli finanziari severi.
Questa azione ha suscitato diverse critiche da parte di alcuni rappresentanti della comunità musulmana che descrivono questo agire come islamofobico e discriminatorio.