574 voti a favore, 77 contrari, 43 astenuti (di cui, tra gli italiani, tutti gli eurodeputati della Lega): con questi numeri è passata ieri pomeriggio al Parlamento europeo la proposta di “Risoluzione del Parlamento europeo sulla garanzia per i giovani”.
Un testo attraverso cui l’organo legislativo dell’UE finalmente condanna esplicitamente “la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti”, specificando che la gratuità “costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti”.
Dopo questa sentenza tutti i tirocini, extra curriculari e curriculari (quindi anche l’alternanza scuola-lavoro) dovranno garantire un salario minimo, o comunque almeno un rimborso spese.
L’obiettivo della legge è poter garantire dignità a tutti i lavoratori.
Molti penseranno: “ora le aziende saranno più selettive, preferiranno assumere dipendenti con esperienza retribuendoli, che giovani stagisti senza esperienza, formandoli e retribuendoli” ma ciò che non tutti sanno è che non sarà affatto così.
A presentare la legge è stato proprio un Eurodeputato italiano: l’onorevole Brando Benifei, dopo aver chiesto e ottenuto per iscritto la conferma della Presidente Von Der Leyen sulla possibilità di utilizzare i fondi dello strumento SURE (strumento contro la disoccupazione garantito da tutti gli stati membri UE, che serve a salvaguardare il livello occupazionale) per finanziare queste retribuzioni.
“I tirocini non retribuiti sono una forma di sfruttamento dei più giovani. L’esperienza e l’arricchimento del curriculum non basta per pagare le bollette” dice Benifei.
“Ora tutti i Paesi dovranno tenere conto e dare conto anche alle proprie opinioni pubbliche, del fatto che il Parlamento europeo si è espresso con una raccomandazione molto netta «contro pratiche abusive» nell’utilizzo degli stage gratuiti e/o privi di contenuto formativo «dentro e fuori Garanzia Giovani” aggiunge l’eurodeputato italiano.
Altro punto forte del testo è il divieto di eseguire tirocini relativi ai cosiddetti “profili non qualificati” ossia quei lavori che, oggettivamente, non necessitano di grandi qualifiche: consegna merci, addetti ai servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli, e addetti ai servizi di custodia di edifici, attrezzature e beni. Ovviamente la motivazione di vietare questi tipi di lavori nei tirocini è legata agli abusi che molte aziende hanno perpetuato negli anni stipulando contratti ridicoli per mansioni base che non necessitano di un anno di praticantato per apprenderne la funzionalità.
Va anche detto, che questa Risoluzione del Parlamento europeo sulla “garanzia per i giovani” (nome dato al testo di legge approvato dall’europarlamento) non è vincolante ma ha sicuramente una grande rilevanza, essendo una presa di posizione molto forte.
In Italia, queste rimarranno solo parole e zero fatti? Non ci resta che aspettare e vedere se finalmente, finirà realmente l’era degli sfruttamenti, stage gratuiti privi ci contenuto formativo e ritornerà dignità ai giovani lavoratori.