Sabato 31 ottobre un uomo ha sparato ad un prete ortodosso con un fucile a canne mozze dietro la sua chiesa nel quartiere Jean Macé nel 7 ° arrondissement di Lione, due giorni dopo il massacro alla cattedrale di Nizza, il Ministero dell’Interno aveva aperto un’unità di crisi.
Secondo la procura però il tentativo di omicidio di Lione non ha niente a che fare con il terrorismo, la polizia ha arrestato un uomo che ha confessato di essere l’autore dei fatti.
L’uomo di 40 anni “risulta essere il marito di una donna che aveva una relazione con la vittima”, cioè con il sacerdote, ha dichiarato il pubblico ministero Nicolas Jacquet. Di nazionalità georgiana, ha detto agli investigatori di essersi sbarazzato dell’arma del delitto. Sua moglie, di nazionalità russa e nata nel 1985, è attualmente presa in custodia dalla polizia.
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Ascoltata come testimone, la moglie dell’aggressore, ha confermato il rapporto con il sacerdote.
Il terrorismo quindi non c’entrava niente e l’aggressore altro non era che il marito di una donna che aveva una relazione adultera con Nikolaos Kakavelakis.