Il 7 dicembre del 2019 il piccolo Zakaria di soli 5 mesi moriva in seguito ad una corsa in ospedale a causa di una grave crisi respiratoria. La sorellina, gemella, di Zakaria veniva ricoverata in gravi condizioni e poi riusciva a salvarsi, oggi a quasi un anno da quel giorno la famiglia attende ancora l’autopsia.
Entrambi i bambini nelle 12 ore precedenti erano stati sottoposti a vaccino esavalante ed entrambi erano stati ritenuti sani ed idonei alla vaccinazione dal medico che li aveva precedentemente visitati.
La mattina del 7 dicembre Jupiter Sow, senegalese, residente a Torre Boldone, si accorge che i entrambi i bambini fanno fatica a respirare così chiama immediatamente i soccorsi ma il piccolo Zakaria non ce la fa, muore prima dell’arrivo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo
Il PM della Procura di Bergamo Antonio Pansa vuole vederci chiaro e dispone immediatamente che venga fatta l’autopsia che viene affidata al Dott. Gaetano Bulfamante.
Dal quel fatidico 7 dicembre del 2019 è trascorso quasi un anno e dell’autopsia non si è più saputo niente. Inutili i continui solleciti fatti dagli avvocati del padre di Zakaria a Bulfamante, da marzo 2019 il medico incaricato dell’esame non da risposta alcuna.
Jupiter, il padre del bambino non si da pace: ” la perdita di mio figlio è stata molto dolorosa, ma questa attesa è straziante, sopprattutto il senso di impotenza e di ingiustizia, io e mia moglie chiediamo solo verità e giustizia, ne abbiamo bisogno per chiudere questo capitolo” e ancora “nostro figlio era sano, non aveva nessun problema e di colpo è morto e per poco non moriva anche sua sorella, abbiamo il diritto di sapere.”
La famiglia di Zakaria per disposizione del giudice non ha potuto seppellire il figlio in Senegal come avrebbe dovuto e resta in attesa dell’esito dell’autopsia per poter chiudere questo doloroso capitolo. Anche per questo ragione il limbo in cui si trovano i genitori del piccolo è intollerabile
Attendere un anno per un esame autoptico non è una cosa degna di un paese civile, ed un’offesa vergognosa al dolore di una famiglia che ha perso il suo bambino.