Quante volte vi è capitato di imbattervi in una pubblicità sul telefono, senza aver mai cercato quel prodotto, ma ne avete semplicemente parlato con amici in chat o addirittura solo in presenza del telefono nelle vicinanze? Se si, scommetto che siete rimasti sconvolti pensando: “il telefono mi ascolta”.
Ma no, tranquilli; non hanno tempo per ascoltare miliardi e miliardi di persone, oltretutto ascoltare ed analizzare miliardi di conversazioni dove per lo più ci sono conversazioni inutili per loro.
“Com’è possibile allora che parlando con un mio collega di un viaggio scontato, che vorrei tanto fare in Inghilterra, porti pubblicità di viaggi low cost in Inghilterra nel telefono del mio collega, che non ha mai nè cercato nè voluto andare in Inghilterra?”
La risposta ci arriva dagli esperti di cybersecurity: la colpa è di Google e Siri che hanno accesso continuamente al nostro microfono, in attesa che attiviamo i loro assistenti vocali: a tutti i possessori di Android basta infatti pronunciare le parole “Ok Google” affinché questo si attivi e ai possessori di IPhone pronunciare “Ehi Siri” perché si attivi, pronti a rispondere alle nostre domande. Un servizio abbastanza utile, se non fosse che per sapere quando esattamente noi diciamo la parola magica di attivazione, il microfono deve restare sempre acceso. E già che ci siamo, avranno pensato: perché non approfittarne e rivendere questi dati a chi fa pubblicità?”
Ed è proprio quello che fanno, non nascondendolo nelle loro politiche di privacy che noi accettiamo.
Ma c’è da dire che ci danno anche la possibilità di disattivare questa funzione. Tra due mesi per continuare ad usare Whatsapp sarà necessario accettare dei nuovi termini per l’utilizzo del servizio, termini che includeranno nuove norme sulla privacy e sul modo in cui le aziende potranno utilizzare le chat all’interno dell’app a scopo di marketing.
Termini che saremo tutti obbligatori da accettare per continuar l’utilizzo dell’applicazione. Non accettarli implicherà non poter più usufruire dell’app e dover eliminare il proprio account Whatsapp.
La maggior parte delle persone sicuramente accetterà perché ormai legate a questa app, inoltre si sta aggiornando e sta dando sempre nuove funzionalità, per non parlare del layout a cui ormai un po’ tutti noi ci siamo affezionati e le chat che per nessuna ragione al mondo vogliamo perdere eliminando l’app.
In molti penseranno: “se elimino Whatsapp e uso un’altra app di messaggistica più protetta non vorranno scaricarla pure amici e familiari, quindi accetto i termini di utilizzo di Whatsapp” questo dimenticando che accettare significherà rinunciare ulteriormente alla propria privacy.
Non valutano che Zuckerberg fa questo passo senza paura di perdere utenti, perché sa che ormai tutti i suoi utenti sono dipendenti e legati a Whatsapp, sa che la maggior parte dei suoi utenti non si preoccupa della propria privacy, sa che c’è una buona parte di persone anziane che ci hanno messo mesi a capire come funziona Whatsapp e non rinunceranno proprio all’app.
Quando un prodotto non è a pagamento, sappiate che il prodotto siete voi
Quando era appena uscita l’app Whatsapp dava la possibilità di usufruirne per un anno gratis, poi a pagamento ad 1€ all’anno per i prossimi, perché giustamente c’era chi lavorava dietro all’app 24 ore su 24.
Quando fu comprata da Mark Zuckerberg nel 2014 l’app diventò gratuita, perché?
Perché aveva programmato tutto: sapeva benissimo come l’avrebbe potuta sfruttare nel lungo periodo e come sarebbe risultata indispensabile ai suoi utenti.
Molti stanno iniziando ad usare Telegram, mentre Signal invece è la nuova app consigliata anche dalla commissione europea ai suoi eurodeputati per poter usufruire di un’applicazione di messaggistica che garantisca sicurezza con un sistema di crittografia protetto.