Abbiamo parlato della pressione che la pandemia – o per essere più precisi la gestione della pandemia – ha posto sulle democrazie. Non era prevedibile che le cose potessero evolversi in negativo così in fretta proprio in Italia.
In una recente intervista RAI mandata in onda su “Mezz’ora in più”, Lucia Annunziata intervista Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico-scientifico. La giornalista ed ex-presidente della RAI parla di come il Governo dovrebbe comportarsi in relazione ad un prossimo vaccino anti-COVID affermando che “i furbetti del vaccino”, termine che per intenderci include tutti quelli che non sarebbero così propensi a vaccinarsi ad occhi chiusi, dovrebbero essere “presi per il collo” e vaccinati.
La grave affermazione viene ripresa da Radio Radio ed è Grave che i soldi dei contribuenti vengano usati per mandare in onda in rete pubblica proposte di legge anti-costituzionali e violente escludendo visioni alternative, questo lo avevamo già anticipato e confermato analizzando il caso del governo UK che ha dato l’immunità legale a Pfizer per i danni da vaccino. Ancora più grave è la minaccia fatta dalla Annunziata che rischia di polarizzare la società anche in modo violento in pro-vax e scettici-vax.
La pandemia è un problema reale e le misure di contenimento e di prevenzione sono legittime. Ma quando queste misure si inquadrano in un discorso politico che scarta con nonchalance i diritti individuali con odio e aggressività si conferma la tesi che vede la democrazia come sistema politico-slogan, inadatto a soddisfare i reali bisogni della società, almeno nella sua forma attuale.
Parlò ampiamente di ciò Chomsky osservando come le democrazie usino in modo non-democratico i media e le crisi per risolvere le stesse in modo non-democratico. Il COVID-19 è dunque il caso studio perfetto.