Il divieto belga della macellazione halal e kosher di animali in assenza di stordimento è stato accolto dalla Corte di Giustizia Europea, che ha respinto le obiezioni avanzate dai gruppi religiosi.
La più alta Corte della UE ha sostenuto la decisione fiamminga di richiedere lo stordimento del bestiame adducendo il rispetto dei diritti degli animali.
L’animale non viene ucciso dal processo di stordimento.
Il capo della conferenza europea dei rabbini ha detto che la sentenza ha ferito le comunità ebraiche in Europa.
“Questa decisione va addirittura oltre a quanto ci si attendeva, ed è in contrasto con le recenti dichiarazioni delle istituzioni europee secondo le quali le usanze ebraiche devono essere apprezzate e rispettate.” Ha dichiarato il rabbino capo Pinchas Goldschmidt.
Ma il governo fiammingo nel nord del Belgio ha accolto con favore la decisione di giovedì, con il ministro nazionalista per il benessere animale Ben Weyts che ha detto, “oggi stiamo scrivendo la storia”.
Il gruppo per la difesa dei diritti degli animali ha detto che è stato un gran giorno, e il punto più alto di una lotta durata 25 anni. La sentenza è stata una sorpresa perché è giunta in contrasto con la raccomandazione di settembre dell’avvocato generale della corte secondo cui la legge fiamminga sarebbe stata da annullare laddove regole più strette relative al benessere animale avrebbero violato la pratica religiosa “fondamentale”.
In base a quanto previsto dalla macellazione islamica halal e da quella ebraica, la gola dell’animale mentre è ancora cosciente deve essere tagliata rapidamente per mezzo di una lama chirurgicamente affilata.
La legge dell’Unione Europea, come quella Britannica, già chiede che gli animali vengano storditi prima di essere uccisi, a meno che la carne non sia destinata a musulmani o a ebrei, e questo solo in macelli autorizzati.
Cosa ha stabilito la corte?
La Corte Europea affermava che tutti gli stati membri dovevano conciliare il benessere animale con la libertà religiosa e la legge dell’Unione Europea non vietava agli stati di richiedere lo stordimento degli animali nella misura in cui si rispettavano i diritti fondamentali.
Sebbene la Corte abbia riconosciuto che l’imposizione di tale requisito limitava i diritti di musulmani ed ebrei, e non abbia bandito la macellazione rituale, ha altresì affermato che “l’interferenza con la libertà di espressione religiosa” della legge belga ha tuttavia soddisfatto un “obbiettivo di interesse generale riconosciuto dall’Unione Europea, cioè la promozione del benessere animale”.
Ha anche affermato che il parlamento fiammingo si è basato su prove scientifiche secondo cui il preventivo stordimento costituisce il modo migliore per ridurre la sofferenza animale e che la legge permette “un giusto equilibrio” fra benessere animale e libertà religiosa.
Gruppi di musulmani si sono ripetutamente opposti alla legislazione fiamminga prima che fosse approvata e diventasse effettiva nel gennaio del 2019.
La regione francofona della Vallonia nel sud del Belgio ha adottato la legge qualche mese dopo.
Quando le leggi belghe sono entrate in vigore, le comunità islamica ed ebraica hanno temuto che queste fossero usate per fomentare il sentimento anti immigrati.