Frédérik Limol, l’uomo che ha ucciso tre gendarmi nella notte tra martedì e mercoledì a Saint-Juste nel Puy-de-Dôme si definiva un fervente cattolico.
L’uomo responsabile della morte dei tre gendarmi si definiva un cattolico molto praticante, “addirittura un estremista”. Gli piacevano particolarmente i corsi di sopravvivenza ed era convinto dell’imminente fine del mondo.
Tre gendarmi sono stati uccisi e un quarto è rimasto gravemente ferito alla coscia nel corso del suo attacco. I gendarmi sono stati uccisi mentre realizzavano un intervento in casa dell’assassino che stava usando violenza contro la moglie.
L’uomo, di nome Frédérik Limol, dopo aver assaltato i 4 uomini si è tolto la vita vicino alla sua auto.
Oltre ad aver ricevuto un addestramento militare, l’uomo aveva un intero arsenale compreso un fucile d’assalto e una pistola Glock.
Il ministro dell’interno francese Gérald Darmanin ha dichiarato al riguardo:
“Questo è uno degli eventi più tragici nella storia della gendarmeria.”
Sono tre dunque gli agenti uccisi: Arno Mavel, un brigadiere di 21 anni, il tenente Cyrille Morel, 45 anni, e il maresciallo Rémi Dupuis, 37. Il servizio medico di emergenza giunto sulla scena della tragedia non ha potuto fare nulla per rianimarli.
Per quanto riguarda il quarto gendarme, il pubblico ministero di Clermont-Ferrand, Eric Maillaud, ha spiegato durante una conferenza stampa questo mercoledì alla fine del pomeriggio: “È miracolosamente sopravvissuto.”
Per quanto riguarda l’assassino, il pubblico ministero spiega:
“Era estremamente determinato a provocare una carneficina, si è trattato di una vera scena di guerra con centinaia e centinaia di cartucce sparate. È un caso complesso, siamo lontani dall’avere tutte le risposte.”