La ONG Barakacity e il suo fondatore Idriss Sihamedi ottengono due importanti vittorie contro i provvedimenti persecutori del governo francese.
Sihamedi è stato vittima di un blitz della polizia francese e la sua ONG è stata sciolta arbitrariamente per decreto del ministro dell’Interno. Tutto ciò a causa della denuncia che Sihamedi aveva fatto dall’Islamofobia istituzionale in Francia.
In barba alla tanto proclamata libertà d’espressione, le critiche sono state sufficienti a giustificare l’assalto contro Sihamedi e la sua famiglia nel cuore della notte.
La vicenda Sihamedi ha dato il via ad ondate di blitz del régime scagliatosi con furia contro tutta la società civile islamica, come il Collettivo contro l’Islamofobia in Francia CCIF, a cui è stata ingiunta la dissoluzione assieme a Barakacity.
Nelle ultime ore Sihamedi ed il suo legale annunciano dunque due vittorie:
Una vede la caduta del mandato del Governo di disporre a proprio piacimento delle risorse di Barakacity, che potrà riutilizzare liberamente i propri fondi a beneficio del proprio “staff salariato, dei donatori e dei beneficiari” afferma il legale di Sihamedi, Sefen Guez Guez, protagonista di molte battaglie legali a difesa dei musulmani in Francia.
L’altra vede il risarcimento di 1500 Euro da parte dello Stato in seguito al rifiuto di fornire informazioni a Sihamedi circa eventuali dettagli legati alla sua persona nel contesto della famigerata “Fiche S”, il dossier di Stato contenente la lista di potenziali estremisti, termine che oggi è sempre più usato in Francia contro qualsiasi critico del Governo e delle sue politiche estremiste.
Vi sono altre vittorie legali dei musulmani in Francia in queste ore. Un esempio è il tecnico nucleare musulmano, sempre difeso da Guez Guez ed accusato di estremismo, che ha ottenuto in queste ore la vittoria per essere stato accusato ingiustamente, come molti altri, di radicalizzazione.
Fino a quando però si potrà sperare in queste vittorie in una Francia messa alle strette da una politica strutturalmente islamofoba?