Un tempo da sinistra li chiamavano “pescecani”, erano quelli che si erano arricchiti durante e nel prosiego della guerra (la prima detta mondiale del 14/18 e le altre di concerto), ma sono una mala razza che non si estingue e che anzi si rafforza utilizzando tutti mezzi e le risorse che i tempi mettono a loro disposizione e che loro finanziano senza taccagneria.
Ne parla il rapporto Oxfam sulla disuguaglianza: parliamo nella fattispecie di quei 1000 miliardari che in pochi mesi hanno recuperato tutte le perdite che hanno subito nella prima fase della pandemia, mentre si prevede che i poveri, semmai riusciranno a riprendersi, ci metteranno 10 anni e più….
Emblematici i dieci paperoni più ricchi del mondo che hanno aumentato il loro patrimonio di 450 miliardi di euri durante lo scorso anno.
E in testa a tutti l’ineffabile Jeff Bezos, magister di Amazon che ha messo sulle colonne dell’avere un +78,2 mld di dollari.
Insiste Oxfam: “Uno sparuto gruppo di oltre 2.000 miliardari possedeva più ricchezza di quanta non ne potesse spendere in un migliaio di vite; un mondo in cui quasi metà dell’umanità era costretta a sopravvivere con meno di 5,50 dollari al giorno14. Un mondo in cui, in 40 anni, la quota del surplus di reddito andata all’1% più ricco era oltre il doppio di quella fluita alla metà più povera della popolazione globale e in cui, negli ultimi 25 anni, lo stesso 1% più ricco ha bruciato il doppio di carbone rispetto al 50% più povero, acuendo l’attuale crisi climatica e ambientale. Un mondo in cui il crescente divario tra ricchi e poveri ha alimentato ed aggravato antiche disuguaglianze di genere e razza”
Ma non si limitano ad immiserire, con la protervia che fu dei colonizzatori dei due secoli scorsi, si accaniscono anche sulla conoscenza che come è ben noto è altra cosa che l’informazione che pilotano come vogliono. La scuola, le università, i musei, la cultura in senso specifico e lato hanno subito e stanno subendo vulnus inestimabili, ma saranno invece, e a breve, stimabilissimi gli utili che quei “pescecani” trarranno dalla junk culture che stanno propinando sulle piattaforme digitali.
Quanto alle prospettive, Oxfam ha anche interrogato 295 economisti di 79 Paesi. L’87% degli intervistati riteneva che nel loro Paese la disuguaglianza di reddito sarebbe aumentata o fortemente aumentata a seguito della pandemia (opinione espressa dagli economisti di 77 Paesi su 79). Oltre metà degli interpellati riteneva inoltre che la disuguaglianza di genere sarebbe probabilmente o molto probabilmente aumentata, e oltre due terzi pensavano lo stesso in merito alla disuguaglianza razziale. Due terzi dei partecipanti al sondaggio ritenevano inoltre che i loro governi non avessero un piano adeguato e coerente di lotta alle disuguaglianze.