Kamel Kabtane, rettore della grande mosquée di Lione, e Azzeddine Gaci, rifiutano di firmare la carta dei princìpi dell’Islam presentata al presidente Macron “aspettavamo di ricevere ‘una carta deontologica’ concepita come guida al comportamento individuale dell’imam nell’esercizio del suo ministero, il CFCM (Consiglio Francese del Culto Musulmano, n.dt) ci ha invece sorpresi con una ‘carta dei principi per l’Islam di Francia”
Insorgono così il presidente del Consiglio delle moschee del Rodano (CMR) e il portavoce del consiglio teologico degli imam del Rodano (CTIR) in un loro comunicato ufficiale; perché non si sentono rappresentati “da questa carta prodotta senza alcuna consultazione né concertazione preliminare con la base”.
Secondo i rettori lionesi, ci sono nella carta affermazioni inappropriate, dichiarano infatti che: ” I musulmani di Francia sono cittadini francesi, essi hanno l’obbligo di rispettare scrupolosamente le leggi del loro paese e i valori della Repubblica, gli imam devono ricordarli frequentemente e devono farlo ogni volta che lo ritengano necessario, ma quanto è scritto sulla carta su questo punto altro non fa che creare un clima di sospetto generalizzato e chiusura in sé stessi.“
Deplorano che la carta insista sul “comportamento aneddotico” di una “minoranza di musulmani in Francia”, cioè “le interpretazioni riduttive, le proiezioni maschiliste”, così come “certe pratiche che hanno a che fare più con la tradizione che con la religione”.
E si chiedono: “perché metterle in evidenza in una carta destinata a riunire gli imam?”
E ancora, non capiscono perché coloro che si oppongono a questa carta siano “segnalati, addirittura associati al radicalismo ed esclusi dal consiglio nazionale degli imam”.
Infine, sono convinti che, “Solo una ristrutturazione a livello dipartimentale potrebbe far uscire l’Islam francese da questo disordine nel quale si trova da decenni.”