Uno dei punti più critici del mandato di Trump è stato il Muslim Ban che prevedeva il divieto di entrata negli USA da parte di migranti e rifugiati provenienti da diversi paesi a maggioranza islamica perché considerati a rischio di estremismo.
Il Muslim Ban di Trump fu aspramente criticato da vari esponenti della comunità islamica americana ed internazionale oltre che da vari media ed esponenti politici di sinistra in tutto il mondo.
Con Biden ci si aspettava che le cose cambiassero.
Se da un lato il nuovo presidente ha annullato alcuni degli ordini esecutivi adottati da Trump non fosse appena salito al potere, dall’altro sembra che queste misure non faranno altro che cambiare divisa ideologica. Biden, infatti, ha emanato una direttiva chiedendo all’ambasciata USA in Nigeria ed altri paesi di promuovere la legalizzazione delle pratiche LGBT. Biden ha minacciato un altro Muslim Ban stavolta progressista ed arcobaleno affermando che:
“Quando i governi stranieri si muovono per limitare i diritti delle persone LGBTQI + o non riescono a far rispettare le protezioni legali in atto, contribuendo in tal modo a un clima di intolleranza, le agenzie impegnate all’estero devono prendere in considerazione le risposte appropriate, incluso l’utilizzo dell’intera gamma di strumenti diplomatici e di assistenza e, se del caso , sanzioni finanziarie, restrizioni sui visti e altre azioni. “
La minaccia del nuovo Muslim Ban arcobaleno minaccia i diritti di libertà religiosa e l’autodeterminazione di tutti quei paesi che non condividono il paradigma materialista e secolare.
Le iniziative di Biden in tal senso rischiano di avere ripercussioni ancora più pesanti del Ban di Trump in quanto ad oggi vi sono circa 70 paesi su 200 che considerano illegali le pratiche LGBT e che sono nel mirino delle nuove politiche mentre Trump ne colpì solo 7.
Dopo le misure di Trump, quelle di Biden rappresentano un ulteriore schiaffo nei confronti di quei paesi che ancora oggi pagano le conseguenze della colonizzazione.