Ieri 13 febbraio 2021, è tornato a Dio Mohamed Abdel Qader, meglio conosciuto nell’ambito della comunità islamica italiana come Abu Sumaya.
Abu Sumaya, medico palestinese di 72 anni, padre di 5 figli era ricoverato in terapia intensiva a causa di una polmonite da Sars- Cov2 che si era aggravata negli ultimi giorni.
Figura di spicco della comunità islamica italiana, era arrivato in Italia negli anni settanta e nel nostro paese si è laureato in medicina.
Il suo impegno pluridecennale nell’ambito del lavoro islamico lo ha portato ad essere uno dei fondatori dell’USMI (Unione Studenti Musulmani Italiani) prima e dell’UCOII (Unione delle comunità islamiche d’Italia) poi, inoltre Abu Sumaya ha svolto per anni la funzione di imam delle moschee di Perugia e Colle Val d’Elsa.
Viene ricordato anche per il suo costante impegno nelle iniziative di dialogo interreligioso.
Sui social network da ieri è un’incessante flusso di post e commenti di tutti coloro che lo hanno conosciuto per rendere omaggio alla sua figura ed esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia.
Anche l’UCOII ha diramato un comunicato stampa: “L’Unione si stringe nel dolore dei famigliari e porge le sue sentite condoglianze a loro e a tutta la Comunità Islamica italiana.”
“Ad Allah apparteniamo- continua il comunicato- e a Lui facciamo ritorno. Che Iddio lo accolga nei più alti livelli del paradiso e usi a lui, ai suoi famigliari e a tutti noi la sua immensa misericordia”.
Anche il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha commentato la notizia della morte di Abu Sumaya: “Apprendiamo con profonda tristezza la notizia della scomparsa dell’Imam di Perugia, avvenuta sabato sera nel reparto di terapia intensiva del nosocomio perugino, in cui era ricoverato da fine gennaio, Siamo vicini alla famiglia e a tutta la comunità islamica della città a cui ci stringiamo in questo momento di dolore”.
La redazione de La Luce partecipa al lutto ed esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia e alla comunità.