Il nuovo piano commerciale lanciato dalla Commissione Europea perseguirà un’ambiziosa agenda nei prossimi anni. Il nuovo piano d’azione si prefissa di raggiungere dei traguardi importanti nel commercio internazionale, mantenendo saldi due importanti valori cari alla Unione: un’economia che lavora per le persone, e un’Europa più forte nel mondo.
Tra gli obiettivi specifici all’interno dell’agenda troviamo la riforma del WTO, ormai da anni colpita profondamente dalla guerra commerciale Sino-Statunitense.
Negli ultimi anni il commercio internazionale ha subito un forte danno per via delle pressioni generate dal conflitto bilaterale che ha visto coinvolte le due più grandi potenze economiche mondiali, Stati Uniti e Cina. In un mondo ormai (iper-)globalizzato, dove le relazioni commerciali sono strettamente interconnesse tra loro e regolamentate dalle politiche commerciali multilaterali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC/WTO), viene spontaneo immaginarsi delle ripercussioni su scala globale dovute alla guerra commerciale. Nonostante la vittoria di Biden alle elezioni e la seguente rimozione di Trump, protagonista del conflitto con la Cina, gli Stati Uniti non sembrano muoversi nella direzione opposta.
Lo scenario attuale, insieme ai danni recati dalla pandemia da Covid-19, ha obbligato le diverse organizzazioni internazionali intitolate di preservare un ordine commerciale internazionale equo e regolarizzato, ad attuare delle nuove strategie mirate a riformare il WTO, condizione necessaria per far fronte alle sfide che stiamo affrontando come le crescenti tensioni dovute alla guerra commerciale, il recupero dell’economia, il cambiamento climatico e il problema ambientale, il ricorso ad azioni unilaterali e le loro conseguenze sulle istituzioni multilaterali.
All’appello non manca l’Unione Europea che, oltre a promuovere una riforma del WTO, mira grazie al nuovo piano commerciale strategico lanciato dalla Commissione Europea a promuovere una più ampia integrazione delle politiche commerciali europee a sostegno dell’autonomia strategica aperta dell’unione.
Il nuovo piano d’azione si prefigge di stabilire un nuovo consensus nei confronti delle politiche commerciali basate sull’apertura e trasparenza, sostenibilità e assertività. Mira quindi, a rafforzare la posizione dell’Unione Europea come protagonista globale di un ordine commerciale internazionale equo e sostenibile.
La riforma del WTO, una lotta portata avanti già da alcuni anni, sembra concretizzarsi e l’UE sembra farsene portavoce. L’agenda prefissata dall’Unione cerca quindi di:
- adottare un primo set di riforme del WTO focalizzate sullo sviluppo sostenibile
- rafforzare le regole del WTO contro gli effetti negativi dello spill-over causato dall’intervento di Stati nelle economie nazionali degli altri Membri dell’Organizzazione
- agevolare le negoziazioni di nuovi accordi
- trovare una soluzione alla paralisi dell’organo del WTO incaricato di placare le dispute tra i membri dell’Organizzazione, il Dispute Settlement Body
- aumentare trasparenza nelle relazioni commerciali e rinforzare l’operatività della WTO
L’UE decide quindi di mettere in campo le proprie risorse con l’obiettivo di combattere la concorrenza sleale che minaccia le industrie dell’Unione, assicurando la conformità delle regole contro le misure incompatibili di un’istituzione multilaterale in crisi.