È finalmente avviata a conclusione nel migliore dei modi con 25 rinvii a giudizio e ben 109 capi di imputazione la vicenda dei bambini sottratti alle famiglie in Val d’Enza. Solo una delle accusate, Cinzia Magnarelli, ha patteggiato (un anno e 8 mesi e pena sospesa). Qualcun altro ha avuto l’archiviazione delle accuse mentre tutti gli altri, e in primis, il guru Claudio Foti hanno visto aggiungersi altri capi d’accusa nel corso delle indagini.
Nonostante gli abusi perpetrati contro le famiglie siano stati riconosciuti nelle indagini preliminari, a tutt’oggi le motivazioni profonde di questi comportamenti criminali non vengono rimosse anzi, c’è anche chi sostiene che la storia degli affidi sia una questione marginale nonostante siano circa trentamila i minorenni ospiti delle case-famiglia in Italia.
Da anni la professoressa Vincenza Palmieri si batte contro le pulsioni autoritarie in psichiatria e contro la filiera medico-legale che considera deviante ogni comportamento infantile che non corrisponda a standard prefissati e, colpevolizzando i genitori, diventa la base per affidi arbitrari ed immotivati oppure per radicalizzare comportamenti non conformi dei piccoli tramite la somministrazione di psicofarmaci.
L’orribile storia della sottrazione dei bambini da parte di professionisti infedeli alla loro missione a Bibbiano e altri piccoli paesi della Val d Enza ha molti precedenti simili.
Ora tutti i bambini nel caso di Bibbiano sono finalmente tornati a casa dalle loro famiglie com’è giusto che sia, ma per tutta la durata di questa vicenda, spiace dirlo, solo la destra ha difeso strenuamente queste famiglie mentre il silenzio regnava nel giornalismo progressista tranne pochissimi casi come quello di Pablo Trincia de Le Iene). Eppure il compianto Franco Basaglia avrebbe appoggiato questa lotta per la democratizzazione della psichiatria e per il rispetto dei diritti del bambino e dei genitori.
In qualche caso le famiglie sono state addirittura diffamate come in una vignetta di Left dicendo che non era accaduto nulla e che gli psicologi del Cismai avevano detto il vero e che non esisteva nessun abuso. Come sempre in Italia ne è stato fatto un uso ideologico accomunando i critici dello status quo a fascisti o reazionari e lasciando sole le famiglie vittime degli abusi: tutto in nome della difesa acritica di un servizio pubblico ormai abbondantemente privatizzato e non più rispondente ai bisogni del cittadino
Purtroppo dietro ad una presunta difesa del servizio pubblico sermbrerebbe invece essreci la difesa degli interessi privati di molti dei gestori delle case-famiglia, che spesso hanno relazioni privilegiate con la politica. L’unica cosa pubblica che esiste in tutta questa storia è l’emorragia di soldi, questi certamente pubblici, che va ad ingrassare gli amici degli amici
Se questi fondi fossero utilizzati per sostenere le famiglie, in molti casi i bambini resterebbero nell’unico ambiente che garantisce loro una crescita serena. Esattamente come nella gestione delle RSA e delle case di riposo per anziani, che vanno a supplire uno Stato assente generando enormi profitti, anche qui sono i privati che guadagnano e decidono, d’accordo con i politici e con le pubbliche amministrazioni, la sorte dei deboli loro affidati sulla base di perizie ideologiche e poco scientifiche.
Intanto il sistema criminalizza genitori che, nella stragrande maggioranza dei casi, non sono violenti ma solo vittime di separazioni conflittuali o di povertà. In tal modo non solo si creano mostri, ma si ottengono risultati paradossali come quando si criminalizza per stalking verso la figlia una povera madre solo perché cerca di vedere sua figlia dalla quale è stata separata per decreto con motivazioni tutte da provare.
Dietro a tutta questa faccenda ci sono quasi venti anni di abusi analoghi commessi dalle stesse persone che si sono trovate sul banco degli imputati in varie parti d Italia come ben documentato nel Podcast Veleno di Pablo Trinca relativamente ai fatti avvenuti vent anni prima in alcuni paesi della Bassa Padana.
Una ragnatela di complicità politiche a sinistra sparsa su tutta Italia dalla metà degli anni 90 che speriamo non si ricomponga più visti anche altri precedenti come lo scandalo de Il Forteto in Toscana.
A questo si aggiunga il fatto che mentre i comuni cittadini subiscono ogni sorta d’ngiustizia perché per motivi ideologici c’è chi considera la famiglia naturale di per sé fonte di abuso, certi rappresentanti di minoranze sessuali con un grosso portafogli riescono a farsi riconoscere figli letteralmente comprati all’estero con la pratica dell’utero in affitto senza che questo venga in alcun modo criticato.
Insomma forse una parte del danno e stato sanato ma le teorie omosessualiste e antifamiliste che hanno giustificato questi abusi non sono state certo smentite e gli abusi diagnostici per dividere le famiglie, creando lucrosi profitti privati, continuano. Se infatti nel caso de Il Forteto l’omosessualismo e la pedofilia venivano visti come stili di vita etici e socialmente accettabili anche quando a farne le spese erano bambini ed adolescenti, nel caso di Bibbiano invece l’odio di alcune psicologhe contro la famiglia naturale giustificava almeno una parte degli abusi visto che una bambina si è vista da un giorno all’altro strappata alla famiglia ed affidata a due lesbiche fuori di testa ( due donne abusanti che l’ hanno più volte dileggiata e picchiata ).
Non voglio fare un processo alla omosessualità in se, ma ribadire che cedere a certe strampalate teorie significa far passare il discorso che taluni, con i soldi e le conoscenze giuste possono fare quello che voglione poiché fanno parte della minoranza LGBTQ, oppure semplicemente perché hanno i soldi per comprarsi un bambino ed ottenere una sentenza che li riconosce come genitori, come dimostrano i casi di adozione di bambini che si ritrovano con due padri e nessuna madre.
Il diritto del bambino non prevale più su quello dei genitori se si tratta di genitori omosessuali ? Sarebbe come dire che un afghano in quanto tale è scusato per motivi culturali se obbliga la moglie al burqa. Il discorso è lo stesso ma nel primo caso è accettato mentre nel secondo è respinto.
Tornando a Bibbiano mi auguro che queste orribili persone scontino la prigione come si deve e che lo Stato impieghi suoi funzionari fedeli ed integerrimi in questi delicati campi rompendo il legame perverso che può stabilirsi tra certi settori della magistratura minorile, i responsabili del servizio e i gestori delle case famiglia
Il servizio pubblico assicuri ad ogni bambino due genitori aiutando chi senza colpa non riesce a provvedere al mantenimento della prole. A me non dispiace affatto che Salvini (che ovviamente non mi piace ) difenda i bambini di Bibbiano, anche se so benissimo che lo fa per una questione di opportunità politica e non certo per una questione di principio.
Il silenzio della sinistra però sa di acquiescenza a logiche ultraliberiste totalitarie ed antidemocratiche degne della Romania di Ceausescu. Dobbiamo dire forte e chiaro che l’essere umano non è stato creato per vivere dentro istituzioni totalitarie ma dentro la propria famiglia o la famiglia allargata e che solo se essa non è presente si può dare un bambino ad un’altra famiglia.
Senza famiglia si cresce male e nessun operatore o prete può sostituire la tua famiglia per quanto abnegato egli sia. Non a caso una delle peggiori eredità del post colonialismo nei paesi musulmani è stata l’istituzione di orfanotrofi. Ancora una volta si afferma una sinistra iperliberista che ha sostituito i desideri ai diritti al punto di esaltare i primi e schiacciare gli altri.